Giovanni Obezzi: “Il gatto di Holmes”
Il nuovo scrittore che ha preso parte all’iniziativa della rubrica dedicata alle interviste agli autori è Giovanni Obezzi, per il suo libro “Il gatto di Holmes”.
– Quando si è avvicinato al mondo della scrittura?
Verso la fine degli anni settanta ho iniziato a scrivere le cronache delle partite di calcio di campionati minori sul “Corriere di Novara”.
Nel 2005 ho pubblicato un libro, ricco anche di fotografie, che descrive avvenimenti e curiosità verificatisi durante i grandi festeggiamenti
venticinquennali dei Santi patroni della comunità che mi ospita.
– Come nasce l’idea per il suo romanzo “Il gatto di Holmes”?
Sono un lettore di libri “gialli”. Ho iniziato a leggerli a quindici anni “rubandoli” ad un mio zio scapolo. Sette anni fa ho deciso di
scriverne dei miei e ne ho pubblicati quattro. “Il gatto di Holmes” vuole esaltare l’amicizia tra animali e umani senza dimenticare quell’attività indagatrice contagiatasi coi romanzi precedenti.
– Quale messaggio vuole trasmettere ai suoi lettori?
Amate gli animali, loro ci comprendono e ci amano senza ricevere da noi l’esatto contraccambio.
– Spesso uno scrittore è, prima di tutto, un lettore: esiste uno scrittore o un poeta che prende come modello nel mondo della letteratura?
Sono affascinato e rivedo con piacere i cortometraggi interpretati da
Jessica Fletcher.
– Cosa consiglierebbe a uno scrittore esordiente?
Dedicati a scrivere ciò che si adatta al tuo carattere. Una mia amica,
che si definisce chiromante dilettante, ha confermato che il mio segno
zodiacale è tipico dei romanzi che scrivo.
Per maggiori informazioni sul suo libro, date un’occhiata al seguente link: https://www.kimerik.it/SchedaProdotto.asp?Id=3381