Scuola

Il Concorso per Dirigenti Scolastici, tante polemiche per dei test fallimentari

Il 12 ottobre 4200 professori si sono cimentati nella prova preselettiva (test a risposta multipla).
L’oggetto del concorso era l’ambito traguardo per Dirigente Scolastico.
Vorrei in questa sede fare una breve sintesi di quanto accaduto. Il concorso funziona così: il Ministero prepara 5 mila domande.
Di queste 5 giorni prima 1000 si sono rivelate errate. Il ministero poco prima del 12 ottobre ammettendo di aver inserito nel calderone delle domande errate le ritira. Finalmente si parte. Ma che!
Che cosa avreste fatto voi?
Avreste estratto 100 domande, avreste fatto 4200 fotocopie e le avreste proposte ai candidati. Guardate cosa fa il ministero.
Stampa 42 mila libri (soldi sprecati) con tutte le 4 mila domande (centinaia di pagine). Dà ai candidati una griglia vuota e una griglia con l’indice delle domande da andare a sfogliare all’interno del mostruoso libro, addirittura stampato con rilegatura orizzontale (un A4 invertito) e dunque più difficile da gestire. Lo so che è non è falice da spiegare, cerco di semplificare. La pagina del test diceva:
vai a pagina 227 – domanda numero 23
vai a pagina 3227 – domanda numero 21
vai a pagina 127 – domanda numero 3
e così per 100 volte.
Certo amiamo complicarci la vita, al di là dello spreco di risorse il problema sta tutto nel fatto che il candidato doveva:
andare a pagina 227 – domanda numero 23
andare appunto a pagina 227
leggere la domanda
leggere le 4 risposte e improvvisamente
cambiare foglio
e dare la risposta giusta.
Ammetto, la pazienza ha un limite, ma qui la questione incredibile è che il candidato doveva dare 100 risposte.
Cioè rifare quest’iter 100 volte in 100 minuti!
Come potete immaginare le polemiche erano tante, ma sono moltiplicate perché nelle istruzioni generali nessuno diceva che avrebbero adottato questa modalità operativa, nessuno sapeva cosa fare.
Davvero incredibile! Voglio passare per un moderato – e certamente lo sono, ma sapete la cosa strabiliante? Su queste 100 domande estratte a sorte  pare che ce ne siano 38 non completamente corrette.
Mi spiego meglio, non è che ci sono i soliti strafalcioni a cui siamo purtroppo ormai abituati. Il problema è più sottile, pare che i cosiddetti “distrattori” (cioè le risposte date appunto per abbagliare, per confondere) erano invece valide risposte.
Abbiamo dunque: una domanda, due risposte valide. Il candidato a che domanda avrebbe dovuto rispondere?
Non lo so. Certamente il concorso non pare partito bene. Io so che i futuri dirigenti scolastici sono abilissimi negli apprendimenti mnemonici (cioè si sono preparati a una risposta certa imparando a memoria tutte le possibili varianti di domande).
Numerosi docenti hanno fatto ricorso: immaginatevi il docente che ha dato 78/79 risposte esatte (la soglia per superare i test era 80 su 100). Vi sentireste di dire (viste le premesse) che non ha superato la prova?
In tanti pensano che il TAR sicuramente ammetterà i richiedenti a sostenere lo scritto – forse sarebbe  il male minore. Certamente è meglio affidare la valutazione a strumenti rodati e funzionali (il buon vecchio scritto è sicuramente meglio di iperbolici e moderni strumenti che promettono e non mantegono).

A pie’ pagina delle annotazioni giuridiche e formali desunte dalla CISL (si agggiunga che anche l’Anief  ha evidenziato altri errori):
Si prenda, ad esempio, il numero 1288  “Il DS, nei confronti del POF dell’istituto in cui opera,  ha la responsabilità di…”. Risposta ”facilitare l’assunzione consapevole e partecipata da parte dei docenti del progetto della scuola nella sua realizzazione”.  Si tratta, evidentemente, di una affermazione apodittica, difficilmente traducibile in una pratica operativa quotidiana oggettivamente riscontrabile. Appare più pertinente , in quanto poggiata almeno su qualche riferimento normativo, dal  d. lgs. 165/2001 al d. lgs. 150/09, la risposta “organizzare e gestire direttamente le attività previste dal POF secondo criteri di efficacia ed efficienza”. Risposta errata per il ministero, probabilmente a causa di quel direttamente che però, alla fine, è meno  arbitrario di una assunzione consapevole e partecipata che non si capisce come possa essere riscontrata e valutata.
La domanda 1397, poi, chiede: “Alla definizione del POF (come previsto dall’art. 3 del DPR 275/99) il DSGA…” Risposta “interviene a fornire le indicazioni finanziarie a sua conoscenza”. Sottolineato che l’art. 3 del DPR 275/99 non disciplina il ruolo del DSGA, come la formulazione del quesito sembrava suggerire, ma pone la nozione giuridica di piano dell’offerta formativa, la domanda e la relativa risposta appaiono imprecise. Il POF è un documento elaborato dal collegio dei docenti ed approvato dal Consiglio di Istituto al quale partecipano tutte le componenti della scuola, senza che una norma specifica preveda una specifica consulenza finanziaria del DSGA, peraltro superflua, tenuto conto del fatto che il dirigente scolastico, membro del collegio e del consiglio di istituto, è anche responsabile del bilancio della scuola.
Infine, per concludere la carrellata, il quesito 1539. “Dal punto di vista giuridico, l’attribuzione ad un ente pubblico della piena autonomia negoziale comporta che…” Risposta del MIUR  “l’ente pubblico ha la capacità negoziale che il codice civile assegna ai soggetti giuridici dell’ordinamento”. Davvero? Beh, per esempio, il decreto interministeriale 44 del 2001, Regolamento di contabilità delle scuole autonome, all’art. 31, comma 2, vieta alle scuole stesse di concludere contratti aleatori, di compiere operazioni speculative e di partecipare a società di persone e di capitali. Tutte operazioni che rientrano invece nelle facoltà dei privati cittadini o delle società commerciali, soggetti giuridici a pieno titolo dell’ordinamento e principali destinatari delle norme del codice civile. Probabilmente si intendeva che gli enti pubblici hanno la medesima capacità giuridica dei soggetti dell’ordinamento, ossia la stessa astratta idoneità ad essere titolari di situazioni giuridiche soggettive e, quindi, di diritti e doveri previsti dalle norme. Concetto ben diverso dalla capacità negoziale, che deve invece tenere conto delle finalità pubbliche perseguite.

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5 pensieri riguardo “Il Concorso per Dirigenti Scolastici, tante polemiche per dei test fallimentari

  • Conosco una mia amica che ha fatto 79 su 100
    il minimo era 80 e ha sbagliato proprio una di quelle domande, secondo voi deve fare ricorso?
    A chi si deve rivolgere?

  • Ho partecipato al concorso, una confusione che non vi dico. Pensate che ci hanno fatto entrare alle 8,30 e abbiamo aspettato le 12,30 (prima di fare l’esame)
    4 ore di trepidante attesa… senza acqua, con pochi bagni funzionanti!
    L’Italia del 2011 non è una bella Italia

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