Cinema

Film di Nanni Moretti “Mia madre”

“L’OCCHIO CINEFILO”: recensione film “MIA MADRE” , dal 16 aprile 2015 al cinema;

Nuovo film per Nanni Moretti questo “MIA MADRE” con protagonisti margherita Buy, John Turturro, Giulia Lazzarini, Enrico Ianniello e naturalmente lo stesso Moretti. Un film intenso e profondo, nello stile del regista. E’ la storia di Margherita (Margherita Buy) che è una regista e sta girando un film complicato per lei sulla politica italiana; oltre allo stress del film corale deve fare anche i conti con il protagonista maschile del film, un attore italo-americano in crisi che è ostaggio della sua maschera da divo. Margherita è separata, ha una figlia adolescente che odia andare al liceo classico ma era obbligo familiare, ha un amante che ha mollato prima di iniziare le riprese del film di cui anche lui è protagonista e ha una vita privata complicata. La concentrazione della regista è minata da una situazione familiare che le provoca molto dolore: la madre ha gravi problemi cardiaci ed è ricoverata in ospedale. Questa divisione tra pubblico e privato scombussola la vita di Margherita. “Mia madre” è un film assolutamente “Morettiano”che dice tantissimo di lui e di cosa egli pensa tutt’oggi, un po’ il suo “manifesto”; è un lavoro profondo fatto dal regista che scava nell’inconscio fino a diventare crudele pur di arrivare ad una autenticità della storia. Un film in cui il regista mette a nudo se stesso e i suoi personaggi, lasciando il passo proprio a loro e delineando per sé un ruolo defilato ma che è oggettivamente il suo racconto attraverso gli occhi di Margherita. Un confronto del regista nell’esercizio delle sue funzioni senza scorciatoie, raccontando attraverso il personaggio di Margherita una crisi complessa e descrivendo il ruolo del fratello Giovanni, da Moretti interpretato, in uno spazio riservato, metabolizzando la morte della madre con una riservatezza laica e composta. C’è tanto in questo film che appare stratificato e ogni strato comprende un tema e una riflessione. “Mia madre” è un film intimista ma è un film sul cinema e sul rapporto tra realtà e finzione. E’ un film nel film, intimista nella descrizione di cose pubbliche e privato, che parla di crisi economica italiana e di crisi morale e sociale. Il senso del film non è dare una soluzione, è un film sulla inadeguatezza, quella di Giovanni che si è messo in aspettativa per poi dare le dimissioni per assistere la madre morente, e l’ineguatezza di Margherita, regista in crisi che gira il suo film senza convinzione e sfiduciata verso la finzione cinematografica che sta girando. L’alter ego di Moretti, il personaggio di Margherita, dice che il suo autore non riesce più a credere che la situazione italiana, politica e sociale, possa essere raccontata da un certo tipo di cinema. Il film risulta quindi pessimista in tal senso, un manifesto del nostro tempo che apre una dialettica cruda su individuo e società, pubblico e privato, personale politico.

DANIELA MEROLA

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Daniela Merola

Un saluto a tutti, sono Daniela Merola, scrittrice, blogger, giornalista e il mio sentiero è sempre stato "il coraggio delle proprie idee".

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