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Nero di Daniele Mancini

Il libro è una raccolta di quattro racconti all’apparenza completamente diversi tra loro per ambientazione e personaggi. Si parte dall’ambiente fortemente realistico di una giornata ordinaria, per arrivare ad ambientazioni storiche, surreali e infine fantastiche. Eppure ogni personaggio è costretto a lottare strenuamente per la propria sopravvivenza contro diverse forme di male, il Nero protagonista indiscusso della narrazione. Nero è il colore del buio, del male, del mistero, ci parla del caos. E’ controbilanciato dal bianco, la luce, il bene. E’ proprio questo dualismo nero/bianco, yin e yang, male/bene che caratterizza lo svolgimento dei racconti e ne costituisce il trait d’union.

Sebbene la trama non sia originale, l’autore grazie al suo stile asciutto e scorrevole e a quella giusta dose di mistero e suspense, riesce a tenere il lettore incollato al libro. In particolare ho preferito i primi due racconti. Nel primo, “Tre minuti”, ormai tristemente attuale dopo gli attacchi di Parigi, il protagonista è un ragazzo musulmano solo e ferito nell’anima che compie un estremo atto terroristico. L’ autore decide brillantemente di rendere il lettore protagonista permettendogli di scegliere tra un doppio finale : “Bianco o Nero?” ( pur sapendo che la curiosità del lettore lo spingerà a leggerli entrambi ). Il secondo racconto “La casa dei ragazzi perduti” ambientato nel 1942 durante i rastrellamenti tedeschi della seconda guerra mondiale è molto particolare nello stile. Lo spunto per la costruzione del racconto è affidato alla lettura dei diari dei protagonisti. Il racconto, per la trama e per l’atmosfera magica che aleggia nella narrazione, unendo mistero e inquietudine, mi ricorda “ La casa per bambini speciali di Miss Peregrine” un romanzo di Ransom Riggs appartenente al genere “young adult” in bilico tra fantasy, thriller e storico.  Consiglio il libro di Daniele Mancini a chi desidera una lettura agile, piacevole e coinvolgente. Il libro si legge tutto d’un fiato.

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Un pensiero su “Nero di Daniele Mancini

  • Daniele Mancini

    Grazie della recensione che trovo interessante. Mi è piaciuta la citazione fatta sul secondo racconto anche se più semplicemente per me l’idea è nata ricordando il Dracula di Bram Stoker che come sicuramente anche lei ricorderà racconta la storia dei protagonisti attraverso i diari e le lettere che si scambiano i protagonisti . Ma poco importa la letteratura nasce e rinasce da se stessa. Ancora grazie.

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