Scuola

Gite scolastiche: come è facile giudicare!

Gli alunni vorrebbero andare in gita ogni mese, addirittura ogni settimana. Cosa c’è di strano? Nulla! Ci mancherebbe. Il problema è che i ragazzi/alunni/bambini/discenti sono minorenni e comunque devono essere accompagnati.
In questi anni alla scuola è stato chiesto di tutto e spesso l’Istituzione ha risposto. Se si potessero raccontare in un libro le prodezze degli insegnati non basterebbero paginate di enciclopedie!
Se i politici parlano di riscatto e se abbiamo qualche possibilità lo si deve a questi educatori formidabili che hanno resistito, malpagati e sfruttati a un sistema che li ha socialmente emarginati pur essendo ruota fondamentale degli ingranaggi della società.
Parliamo delle gite: più dei due terzi degli insegnati RIFIUTA categoricamente  (giustamente) di esporsi fino al parossismo e di accompagnare gratuitamente i ragazzi alle gite.
E sì GRATUITAMENTE:
Prendiamo la classica gita di 5/6 giorni.
Sapete voi italiani che gli insegnati dovranno alzarsi alle 4 del mattino accompagnare i ragazzi sugli autobus, sui treni, in metropolitana, aerei e ci manca poco che fanno usare ai docenti gli asinelli? Da quel momento i docenti per 5/6 giorni non avranno più pace!
I prof dovranno sbracciarsi e rincorrere i discoli, inseguire gli indisciplinati, mantenere la calma e condurre il gruppo a visitare il museo, mentre tutti gli alunni vorrebbero essere già fuori a fare lo struscio.
Dovranno accompagnarli al ristorante. Non mangeranno e dovranno impedire ai ragazzi che si tirino molliche di pane. Portarli ancora a spasso. Fare da interpreti se necessario. Spesso prestare soldi (che non saranno mai più restituiti).
Far chiudere il cellulare nei musei. Sgridarli e confortarli, sostenerli e discutere con loro.
Accompagnarli in albergo e qui non potranno coricarsi perché dovranno vigilare tutta la notte perché spesso gli alunni si inseguono nei corridoi o cambiano di stanza. Non strabuzzate gli occhi ma tante volte ci sono stati insegnanti che per meglio vigilare si sono portati la sedia nel corridoio e hanno passano la notte intera a controllare che nessuno uscisse dalla stanza.
Tutto questo moltiplicatelo per 5 (giorni) x 0. E sì: tutto gratis!
Dunque 5 (giorni) per 18 ore di lavoro al giorno GRATIS!
Avete capito bene: per tutto questo le scuole non danno un solo centesimo ai docenti.
Si comprende che questo intervento non riguarda un caso specifico ed è generale. Eppure per meglio organizzare le gite sarebbe necessario affrontare questo problema, stabilire per legge che un insegnante non può seguire più di 4 alunni. Aumentare il numero dei docenti accompagnatori, retribuirli come è giusto che sia (si è mai visto che un’azienda non ti paga la trasferta???!).
Non so se basterà, certamente aumenterà il livello di controllo e renderà i viaggi d’istruzione percorsi di formazione con un maggiore coinvolgimento culturale dei ragazzi.

Gianfranco Natale
© Riproduzione riservata

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Un pensiero su “Gite scolastiche: come è facile giudicare!

  • Corrado Leoni

    Analisi corretta per gli insegnati; anch’io ne ho fatto esperienza e subito le conseguenze ( Vedi il mio romanzo Il cavaliere senza cavallo), ma a supporto dell’insegnante ci dovrebbe esser anche un po’ più di lealtà da parte degli studenti, specie se maggiorenni, i quali, se firmano di seguire le semplici regole di comportamento da tenere anche in gita, le devono rispettare, con il sostegno dei genitori pronti nella maggior parte dei casi a prender le difese dei “figlioli”. Inoltre vanno chiaramente bandite le droghe, non vi può esser tolleranza per le stesse, anche se passerà la legge di autorizzare il consumo delle stesse, …quando uno va fuori di testa, come si fa a controllare? In bocca al lupo agli insegnati, i quali dovrebbero in primo luogo farsi rispettare dagli studenti e dai genitori allontanando la tentazione di divenire loro “amici” come un medico verso i propri pazienti

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