In un anno e mezzo, l’Italia potrà beneficiare dell’estrazione di gas situato nel Canale di Sicilia
In un anno e mezzo, l’Italia potrà beneficiare dell’estrazione di gas situato nel Canale di Sicilia, a breve distanza dalle sue coste. I lavori per avviare la produzione dei principali giacimenti di gas scoperti nei pressi di Gela e Agrigento stanno procedendo rapidamente.
I giacimenti, chiamati Argo e Cassiopea, sono riserve di gas naturale già note e risultato delle esplorazioni condotte da Eni tra il 2006 e il 2008 lungo la costa meridionale della Sicilia. Posizionati a circa trenta chilometri dalla costa, si stima che contengano complessivamente circa 10 miliardi di metri cubi di gas naturale. Pur rappresentando solo una frazione del fabbisogno annuale italiano di circa 70 miliardi di metri cubi, questi giacimenti costituiscono quasi il 10% delle riserve sotterranee italiane, valutate complessivamente in 111,2 miliardi di metri cubi dal ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica.
Il Protocollo d’Intesa firmato nel 2014 tra Eni, il ministero delle Imprese e del Made in Italy, la Regione Sicilia, il comune di Gela, i sindacati e Confindustria ha pianificato lo sviluppo di questi due giacimenti. L’accordo ha contribuito a rinnovare Gela, un importante centro di raffinazione che rischiava l’abbandono. Gela ha trasformato la sua raffineria in una bioraffineria nel 2019, abbandonando la lavorazione del petrolio a favore di oli vegetali, grassi animali, rifiuti e biomasse.
Il progetto per Argo e Cassiopea prevede la costruzione di quattro pozzi sottomarini entro la fine del 2023, con un investimento significativo di 800 milioni di euro. Questi pozzi, una novità per Eni, saranno posizionati in modo tale da ridurre al minimo l’impatto visivo. Una condotta sottomarina lunga 60 chilometri, realizzata da Saipem, trasporterà il gas naturale dalla piattaforma ai pozzi fino alla bioraffineria di Gela. Lì, attraverso un nuovo impianto di trattamento e compressione, il gas sarà preparato per essere inserito nella rete nazionale. La piattaforma Prezioso, già esistente al largo di Licata, monitorerà il controllo del gas naturale.
Eni prevede che il gas estratto da Argo e Cassiopea raggiungerà un picco di un miliardo di metri cubi, sufficienti a coprire il 30% dei consumi della Sicilia. Questo rappresenterebbe anche un notevole contributo a livello nazionale nel contesto del piano per aumentare la produzione di gas dai giacimenti italiani. La costruzione dell’impianto di trattamento del gas è già in corso, mentre la previsione di Eni è di completare l’intero progetto entro la prima metà del prossimo anno, con i pozzi che saranno realizzati nel 2023 e la posa delle condotte che inizierà in parallelo.