La gabbia tenta di portare su Netflix il mondo dell’MMA, non ci riesce
La gabbia tenta di portare su Netflix il mondo dell’MMA con adrenalina e sacrificio, ma rischia di risultare poco autentica. La narrazione, creata da Franck Gastambide, ambisce a raccontare una realtà di violenza e sacrificio, ma finisce per sembrare superficiale e poco credibile. Disponibile dall’8 novembre, la serie si presenta come un viaggio tra ambizione, lotta e redenzione, senza però riuscire a convincere del tutto.
Un giovane in cerca di gloria
La trama segue Taylor, un giovane combattente determinato a entrare nel mondo professionistico. Spinto dal desiderio di riscattare una vita segnata da difficoltà economiche e debiti familiari, Taylor accetta di affrontare un avversario formidabile, mettendo alla prova la sua forza e il suo coraggio. Nonostante un concept promettente, lo sviluppo del personaggio e della storia appare spesso poco incisivo.
Un cast promettente ma sottoutilizzato
Melvin Boomer interpreta il protagonista affiancato dal rapper e attore Bosh, Edwige Ahonto, Adel Bencherif e lo stesso Franck Gastambide. A impreziosire il cast ci sono nomi iconici dell’MMA, tra cui Jon Jones, Georges St-Pierre e Ciryl Gane, che aggiungono autenticità alle scene di combattimento, ma la loro presenza non basta a compensare la debolezza narrativa.
Un viaggio tra forza e sacrificio, ma senza impatto
In cinque episodi, La gabbia prova a raccontare non solo la competizione sul ring, ma anche le sfide emotive e personali di un atleta. Tuttavia, la superficialità con cui vengono affrontati temi come il riscatto sociale e le difficoltà psicologiche rende difficile per lo spettatore connettersi con il protagonista e il suo percorso.
Un’occasione mancata
Nonostante la presenza di atleti reali come Saladine Parnasse e Taylor Lapilus, e un’attenzione ai dettagli tecnici del mondo MMA, La gabbia non riesce a trasmettere l’intensità e l’autenticità di uno sport tanto brutale quanto affascinante. La promessa di una miscela di adrenalina, realismo e cuore si perde in una narrazione che, pur avendo un grande potenziale, lascia insoddisfatti.
La gabbia si pone come una storia di sfida e ambizione, ma non riesce a conquistare né gli appassionati di sport né chi cerca emozioni profonde e coinvolgenti.
Kiamarsi magazine: tutti i diritti sono riservati
Piattaforma: Netflix
Voto: 5
Età: 16+