Politica

Le scelte di Renzi

E’ un momento molto difficile. Non si può sbagliare. Renzi sta utilizzando tutta la forza che ha, la domanda da farsi è: la forza la sta utilizzando nella giusta direzione? Si stanno affrontando argomenti complessi e dunque mi auguro che i cambiamenti ci siano, ma che si vada avanti con calma e con discussioni profonde. Non si può immaginare che riforme così importanti si possano risolvere in due settimane (il fatto che Renzi abbia attivato il processo di cambiamento è un fatto positivo, certamente adesso aspettiamo le decisioni concrete e definitive che devono essere condivise, ponderate e “alte”).
Immunità, chiedete agli italiani se la vogliono, eppure continua imperterrita e strisciante la volontà del governo di inserirla nell’elenco dei punti irrinunciabili. Non se ne parla, perché non è simpatico e i cittadini non comprenderebbero, ma c’è e resta in campo: Renzi non è stato chiamato per quello. Costi del Senato: siamo tutti in armonia con la volontà di tagliare i costi: ci sono circa 300 senatori. Riduciamoli a 100. Ma attribuiamo qualche valore a questo ramo del parlamento.
Che senso ha dargli una funzione senza un’energia vitale data dalla Democrazia diretta?
Comprendo che il senso è risparmiare, ma perché non riduciamo da 630 a 300 i deputati?
Ricapitoliamo, in Italia ci sono 1000 parlamentari, portiamoli a 400 (300 deputati e 100 senatori). Lasciamogli una connessione con il territorio attraverso l’elezione degli stessi senatori. Avere un Senato eletto può avere una funzione salvifica per la libertà e la democrazia (nessun bicameralismo perfetto, ma una forma di controllo sulle modifiche costituzionali, sulle autonomie dei giudici, sulle libertà fondamentali ed etiche). Togliamo le immunità, tagliamo i privilegi. Per questo sei lì Renzi. La politica è un’arte dove l’equilibrio e il buon senso devono prevalere. Non è giusto accusare chi vuole riformare la politica in senso diverso. Renzi, se fai così prendi l’80%. E’ questo che vogliono gli italiani, sono convintissimo. Ma chi è che gli consiglia di intestardirsi su questa strada irta di ostacoli?
Della riforma elettorale non parlo, non parlo perché non posso neppure ammettere che si pensi di eliminare l’eleggibilità dei senatori, di togliere le preferenze dalle schede elettorali, si sospendere le elezioni (da tempo immemore con tra governi nominati per volontà presidenziale).
Il popolo italiano si sta disabituando alle elezione, alle scelte. Questa è una responsabilità storica che qualcuno dovrà prima o poi assumersi.
Ricapitolo, voglio ancora credere che le riforme si faranno nella direzione del risparmio, della libertà e del miglioramento della macchina istituzionale, non certo nella direzione del ridimensionamento dei diritti democratici. I prossimi giorni saranno decisivi: le parole d’ordine saranno libertà, democrazia, doveri, diritti, abolizione di privilegi e di immunità.

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