Interviste

Intervista a Giulia Ciarapica

“LIBERE IDEE INTERVISTE-A DOMANDA RISPONDE”: 30

GIULIA CIARAPICA              5 aprile 2016

Giulia Ciarapica è una book blogger molto in gamba e piena di “libere idee”, di quelle che piacciono a me. Classe 1989, Giulia ha una laurea in Lettere moderne, una specializzazione in Filologia moderna e tanta passione per i libri.

  • Benvenuta Giulia, di te mi ha subito colpito l’entusiasmo per il tuo lavoro, era quello che volevi fare sin da bambina?

A dire il vero no, non era il mio sogno di bambina, addirittura alle elementari coltivavo il desiderio di diventare insegnante, passione che è venuta decisamente meno nel corso del tempo e degli studi. Pensa che fino ai 15 anni circa non leggevo proprio: mia madre – lettrice forte – aveva già tentato di avvicinarmi alla lettura quando avevo 6 anni, portandomi in visita alla casa di Leopardi e facendomi scoprire i meravigliosi Idilli del mio conterraneo. Io, con tutti i limiti della giovane età, ero consapevole che “oltre la linea gialla” ci fosse effettivamente un mondo – quello dei libri – ma fino all’adolescenza inoltrata non me ne sono mai interessata davvero. È iniziato tutto negli ultimi anni di liceo: un libro tira l’altro, lo spirito critico inizia ad emergere e dopo l’Università decisi che in qualche modo avrei dovuto fare dei libri il mio lavoro, non solo una passione. Ho iniziato per caso, un anno e mezzo fa, aprendo il blog. Qualche recensione (tra le primissime ricordo quelle a Tutte le speranze di Paolo Di Paolo e a Per dieci minuti di Chiara Gamberale), qualche post su Facebook in cui azzardavo i primi consigli di lettura e…eccomi qua!

  • Collabori con il giornale online it facendo recensioni ai libri, facendo interviste con gli autori e scrivendo anche articoli di critica letteraria. Dimmi, negli ultimi anni qual è l’autore o gli autori che ti hanno sorpreso di più e per quale motivo?

Di autori validi ho avuto la fortuna di incontrarne parecchi ed ognuno, a suo modo, mi ha trasmesso qualcosa. Ci sono anche autori con cui ho instaurato un bel rapporto di amicizia. Mi vengono in mente Stefano Piedimonte, autore versatile, che sa essere tanto ironico e dissacrante quanto intimo e romantico (e che da pochissimo è uscito per Rizzoli con un meraviglioso romanzo, L’innamoratore), Carmen Pellegrino, che è un vero gioiello di donna e che ha incantato tutti con il suo Cade la terra; ma penso anche ad Emanuela Ersilia Abbadessa, a Mario Baudino, Alice Basso e Simona Sparaco, per dirne alcuni. Felicissime “scoperte” dell’ultimo anno e mezzo. Insomma, forse non è sempre vero ciò che diceva il grande Montanelli, perché a volte capita anche che a conoscerli da vicino i “miti” non rivelino solo le rughe, ma anche i loro aspetti più umani e affascinanti.

  • I tuoi classici preferiti?

Domanda da centomila punti! Sicuramente uno dei miei libri preferiti è L’isola di Arturo di Elsa Morante, perché è tra i romanzi più “completi” e appassionati che abbia letto fino ad oggi. Sono anche un’amante della letteratura russa (e della Mitteleuropa), quindi non posso non citare La mite (racconto) e Umiliati e offesi di Dostoevskij, così come Una lady Macbeth del distretto di Mcensk di Nikolaj Leskov. Per finire, devo confessare il mio debole per Stefan Zweig: da Paura a Il viaggio nel passato, non c’è un solo romanzo o racconto che non abbia amato di questo autore così fortemente individualista. Potrei proseguire ancora con Gli indifferenti e La noia di Alberto Moravia, con Lo strappacuore di Boris Vian, Le due zittelle di Tommaso Landolfi e l’indimenticabile Gattopardo di Tomasi di Lampedusa, ma mi fermo qui, dai.

  • Cosa deve avere secondo te un romanzo – o un racconto – per colpire ed incuriosire il lettore?

Sicuramente dovrebbe trasparire la sincerità di chi scrive. Da lettrice posso dire che ciò che mi colpisce è l’autenticità del testo, autenticità che ovviamente rispecchia le intenzioni di chi scrive. E poi confesso la mia predilezione per uno stile semplice m accattivante, qualcosa che non sia assolutamente artificioso ma che al contempo sia poetico, elegante. Ecco, semplicità ed eleganza, questo sì.

  • La crisi del mercato editoriale sta finendo (n.d.r: noto dei segnali positivi) oppure ancora non ci siamo?

Se parliamo di crisi del mercato editoriale in generale, sì, come dici tu dei segnali positivi ci sono, ma il fatto è che in Italia si legge poco (e forse anche male). Sembra incredibile, ma siamo uno dei Paesi che fa meno leva sulla Cultura, quando secondo me potremmo permetterci il lusso di vivere anche e soprattutto con essa. Ovviamente il discorso è molto più complesso e bisognerebbe studiare le dinamiche e l’evoluzione del processo da vicino, dati alla mano, ma ritengo di fondamentale importanza sensibilizzare quanto più possibile i non lettori ed avvicinarli alla lettura per far capire loro che un libro non è qualcosa di noiosamente accademico, ma è un oggetto che prende vita ogni volta che lo apriamo, perché a sua volta contiene molte vite, universi interi ed è abitato da una miriade di personaggi spesso simili a noi.

  • Cosa pensi della piccola editoria? La ritieni una fucina di talenti?

Ho iniziato da un anno a questa parte ad avvicinarmi realmente alla piccola editoria. Ci sono piccole case editrici che prima non conoscevo (Edizioni della Sera, Rogas Edizioni, Round Midnight Edizioni, Aguaplano, per dirne alcune) e che hanno sfornato dei prodotti davvero notevoli. Credo fortemente nella voglia di investire per creare cose di qualità, credo fortemente in chi prova, ogni giorno, a dare voce a nuovi talenti, perché effettivamente ce ne sono. Sono però convinta anche di un’altra cosa. Ogni anno viene pubblicato un numero spropositato di novità e non sempre si tratta di lavori eccellenti. A volte mi chiedo se tutta questa esigenza di dar voce alle proprie storie non sia più una ricerca di attenzione, che poi non porta neanche così lontano. Mi spiego?

  • Hai ideato un incontro che si è tenuto al Festival internazionale del Giornalismo di Perugia (6 -10 aprile), un panel sulla “Social Letteratura” in cui si è parlato di letteratura nell’ambito social e della difficoltà di parlare di libri utilizzando solo 140 caratteri. Dimmi di questo incontro, Giulia.

L’esperienza del Festival è stata tra le più belle fino ad ora. Insieme a Vera Gheno (Twitter manager dell’Accademia della Crusca), Loredana Lipperini (scrittrice e giornalista di la Repubblica e speaker radiofonica per Radio 3), Maria Anna Patti (ex biologa, gestisce l’account di @CasaLettori) e Nadia Terranova (giornalista e scrittrice) abbiamo dibattuto sull’importanza di fare letteratura ai tempi di Twitter e soprattutto sulla possibilità di promuovere e parlare di libri con l’utilizzo di soli 140 caratteri. Sono emerse considerazioni importanti sollevate da tutte le speaker presenti. Io ho raccontato la mia esperienza di bookblogger, moderando la discussione. Credo molto nella potenza del web e dei social network, ma credo anche che dietro tutto questo ci debba essere un lavoro, uno studio che va alimentato, curato e portato avanti ogni giorno. Secondo me promuovere la lettura sui social è possibile, io col mio account Twitter @GiuliaCiarapix cerco di farlo quotidianamente. Ci sono persone che mi seguono e che mi hanno spesso ringraziato per i consigli di lettura o che mi hanno scritto per sapere cosa ne pensassi di un certo romanzo. Di questo ne sono felicissima, perché significa che la mia “missione” procede bene.

  • Puoi rivelare qualcosa dei tuoi prossimi impegni lavorativi?

Dunque, per il mese di maggio stiamo preparando – insieme alla libreria Il Mercante di Storie di Tiziana Epifani in Osimo (AN) e insieme alla biblioteca e all’Istituto Campana di Osimo – una rassegna di incontri per Il Maggio dei Libri. Abbiamo recentemente ospitato – con grande successo di pubblico – in libreria Simona Sparaco, che è venuta a parlarci del suo ultimo romanzo “Equazione di un amore” (Giunti), e posso dirti già che avremo presto Emanuela Ersilia Abbadessa con “Fiammetta” (Rizzoli) e Alice Basso con il suo “Scrivere è un mestiere pericoloso”, in uscita per Garzanti il prossimo 12 maggio. Poi, ovviamente, c’è il Salone del Libro di Torino. Non possiamo mancare, no?

Ringrazio Giulia Ciarapica e ricordo che il suo blog è: www.giuliaciarapica.wordpress.com

Account twitter: @GiuliaCiarapix

DANIELA MEROLA

 

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Daniela Merola

Un saluto a tutti, sono Daniela Merola, scrittrice, blogger, giornalista e il mio sentiero è sempre stato "il coraggio delle proprie idee".

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