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Lo chiamavano l’Incantato, ultimo romanzo di Patrizia Bianco

Patrizia Bianco conosce le trame della scrittura. Le sue parole sono laboriose portatrici di significati. Ha il dono della parola e quest’ultima opera è la più matura (e la più bella). La scrittrice conosce i segreti delle parole ma non cerca l’eloquio.
La sua è una parola semplice e mesta, ancora di più in questo romanzo dove si parla di diversità ed emarginazioni: una storia dove gli ultimi sono i protagonisti in una Basilicata profonda e remota.  La storia è ambientata negli anni ‘50 e il titolo del romanzo è “Lo chiamavano l’Incantato”. I personaggi sono vividi, il romanzo è bellissimo e ne sentiremo parlare…
Bravissima Patrizia Bianco.

Gianfranco Natale
 
Patrizia Bianco è nata a Potenza, dove vive e lavora. Nel 2018 ha pubblicato un memoir autobiografico: Controcanto, verso il vento, edito dalla Casa Editrice Kimerik in cui affronta il tema dell’adozione e del ritorno alle origini. Il secondo romanzo, Radici Lucane, Santelli Editore, ripercorre le vicende di una famiglia lucana dagli anni ’30 ai giorni nostri. Ha vinto lo “Special Pitch Kobo Writing Life 2018” al “Women’s Fiction Festival” di Matera come miglior progetto editoriale, è risultata finalista al premio “Residenze Gregoriane 2021” e ha ricevuto una menzione di merito al premio “Cumani-Quasimodo 2021”. Con Lo chiamavano l’Incantato l’autrice resta nella Basilicata degli anni ’50. L’opera, nella categoria romanzo inedito, ha già riscosso consensi di critica risultando fra l’altro finalista al premio “Nicola Zingarelli 2021”, al premio “Bukowski 2021” e al premio “Caffè delle Arti-edizione 2021”.

https://www.kimerik.it/libro/4702/lo-chiamavano-l-incantato-patrizia-bianco/

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