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Lo Stradivari e il ladro vestito di grigio

I violini sono strumenti straordinari. Le corde vibrano, dentro mani prodigiose emozionano ma se queste corde sono tese da uno Stradivari allora giungono a sonorità infinite.
In questo articolo, come detto, si parlerà di un violino Stradivari, rubato a New York in una noiosa primavera del 1980.
Ecco alcuni personaggi, da un lato Roman Totenberg. Proprietario e grande artista polacco.
Uno degli strumenti preferiti di Totenberg era proprio quell’Ames Stradivari, acquistato per circa 15.000 dollari nel 1943. Una cifra per i tempi praticamente enorme.
Pur essendo il proprietario del violino rubato Roman Totenberg non è il protagonista.
Qui il protagonista è un allievo insignificante. Se volete anche il nome racconta di un profilo bassissimo: tale Philip S. Johnson. Un cognome paragonabile al nostro mitico Rossi. Andiamo al nocciolo allora: il signor Johnson non è un grande musicista. Ruota attorno al fantasmagorico mondo dell’arte. Ma egli non ha il polso del grande violinista. Si cimenta. Senza successo. Segue la scia dei grandi, così come alcuni uccelli si cibano dei parassiti dei grandi predatori. Sopravvive.
In questo tentativo di vita di luce riflessa il signor Johnson nel 1980 si aggira attorno all’ufficio del grande Totenberg. Sa che dentro vi è il Sacro Graal della musica: uno Stradivari.
Dice a se stesso: Totenberg è più bravo di me, ma probabilmente il merito non è suo, quanto del violino. E che violino: uno Stradivari! Commette il terribile gesto: lo ruba.
Ruba il violino e tradisce la fiducia dell’unico maestro che per compassione gli aveva offerto stima e ascolto. Roman Totenberg denuncia il furto. Da più parti si indica nel grigio Johnson il possibile colpevole, ma il ladro è così grigio che l’FBI decide di non seguire questo filone d’indagine. Stradivari smarrito. Perso.
Fine.
Johnson non era un grande musicista e la moglie lo sapeva, lo sapeva a tal punto che quando il signor Johnson muore la signora non sapendo che quello fosse uno Stradivari rubato decide di mettere subito in vendita quel vecchio violino trovato in soffitta.
Del resto non aveva mai amato la musica del marito, forse non glielo aveva detto, anche se si capiva che il marito a volte stonava con quel suo vecchio violino. Diciamo pure: la signora non teneva in grande considerazione l’arte di mister Johnson ecco perché mette subito in vendita quel violino.
Quando la signora cerca di vendere lo Stradivari viene subito bloccata e come si conviene alle storie col lieto fine Johnson è in fondo smascherato. Anche se ormai deceduto.
Il legittimo proprietario? Anche lui ci ha lasciato, alla veneranda età di 103 anni.

La vicenda si chiude con tanto di cerimonia ufficiale di consegna dello stradivari ai legittimi eredi. In fondo potremmo dire che mister Johnson è riuscito a scrivere il suo nome nel grande libro della storia.
Sognava di essere ricordato come musicista, lo ricorderemo come ladro. Il suo nome finirà in una zona grigia, ma ci si deve comunque accontentare e poi in questa storia il grigio è l’unico colore possibile.

© Riproduzione riservata (Gianfranco Natale)

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