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Moderne amazzoni in un libro di Latifah Rita Blasi Troncelliti

Sfilano fiere e alter le “femmine” protagoniste dei racconti di Latifah Rita Blasi Troncelliti nel suo Storielle di donne (Kimerik). Una marcia più che una sfilata, un corteo di protesta contro usi, costumi, etichette che alla donna, in verità, sono sempre stati stretti. Si ribellano le figure che raccontano di sé in ogni episodio, svelano la propria intimità, il proprio orgoglio, rivelando un’ironica indifferenza, spesso però non senza amare conseguenze e sofferenze, nei confronti di tutto ciò che è imposto, affibbiato, “confezionato” in ruoli che troppo spesso non si addicono a chi è costretto a ricoprirli.
Una storiella dopo l’altra, l’Autrice tira fuori in quest’opera il meglio di una donna, il suo anticonformismo, l’amore di sé, la passione per la vita e per i colori sgargianti che cozzano contro il grigiore delle formalità, del “dover essere”.
“Bisogna sempre fare bella figura” ammonisce la madre alla figlia, come se mostrarsi per come si è possa effettivamente arrecare un’offesa a chi piuttosto sceglie di adeguarsi, di seguire la moda, perché “così dev’essere”. L’abito rosso indossato a un funerale è motivo di giudizi severi nei confronti di colei che, sicura della propria interiorità, sente la forza di chi, invisibile, ormai la sosterrà per sempre, ignorando codici, formalità e presunto galateo. Presunto esattamente come quell’aristocrazia alla quale fin troppo spesso si spera di appartenere, con modici risultati tra l’altro.
Non possiamo rivelare di più. Vi precluderemmo il gusto di una lettura asciutta, incalzante, estremamente descrittiva ma che vi toccherà nel profondo. Le storielle di Latifah Rita Blasi Troncelliti non sono dedicate solo al pubblico femminile, anche i “maschi” riscopriranno tra queste pagine sfaccettature inedite, imparando che sotto le spoglie di una principessa spesso si nasconde un’amazzone, disposta a tutto pur di mantenersi fedele alla propria integrità morale. Buona lettura!

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