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Recensione di “Sguardo oltre i confini” di Zef Mulaj.

Questo e’ il secondo libro che ho letto, edito Kimerik, che racconta in modo meritevole di lode la “diaspora” del popolo albanese dopo il crollo del regime comunista. Questo fatto mi fa enormemente piacere perché penso che la voglia degli albanesi di narrare questo terribile frangente della loro storia e’ segno che stanno ritrovando l’orgoglio e la fierezza di un popolo, unito nonostante circostanze storiche spesso difficili. In verita’ non era la prima volta che i fieri discendenti del popolo illirico prendevano la via del mare. Ma mentre secoli prima gli albanesi fuggivano dalla dominazione turca, nel xx secolo la fuga massiva è stata causata dalla desolante mancanza di lavoro e di una prospettiva futura, in un paese ridotto in ginocchio dalla corruzione e dal malgoverno.
Purtroppo quando il passaggio da un regime alla democrazia non viene agevolato da un minimo di preparazione, come è avvenuto ad esempio nella Spagna franchista, é frequente che un Paese vada ad impantanarsi in quel fango putrido che è la corruzione. Quello che è inaccettabile però è la vergognosa tratta di esseri umani che è stata perpetrata in Albania, sopratutto a danno dei soggetti poveri più deboli, come donne e bambini, la cui vita è stata violata dalle sofferenze indicibili della prostituzione, il traffico di organi, il delinquere forzato. E in tutto questo il nome e l’immagine di un popolo è stata sporcata e lesa nella dignità, poiché per molto tempo il cittadino albanese è stato associato al furto, al traffico di droga, al trasporto di clandestini, allo sfruttamento sessuale delle proprie connazionali. E per carita’ i crimini sono stati realmente compiuti e la coscienza di molti dei nuovi ricchi né portano addosso la vergognosa macchia, ma quello che emerge da questo libro è che i delinquenti anche in quegli anni non erano la maggioranza, ma avevano solo un gran peso grazie alla collusione a tutti i livelli con altri malviventi detentori dei posti di potere.
E si avverte che il desiderio dell’autore e’ quello di presentarci anche la parte sana della popolazione, come in Albania e’ ad esempio quella proveniente dai villaggi di montagna, portatrice dei valori di un’ antica cultura tribale fondata su una rigida morale e un profondo senso della giustizia. Giorgio, il protagonista di questo libro è uno di questi valorosi uomini provenienti dalle montagne, e come tale nella storia e’ custode di un’ onesta’ e di una solida saggezza trasmessagli dai suoi antenati. Giorgio è un poliziotto che indaga sulla scomparsa di 3 ragazzini, ingannati da una banda di trafficanti di clandestini, con la promessa di un lavoro in un paese estero. Purtroppo egli si scontra con l’impotenza e l’impossibilità di portare avanti il suo lavoro, allorche’ esso fa emergere la scellerata collusione tra i delinquenti e alcuni politici. Ma devo dire che uno dei momenti più toccanti del libro, e’ proprio il ricordo, evocato dall’indagine, del suo giovanile tentativo di fuga in cerca di un futuro migliore. Fu tragico sopratutto per le conseguenze causate sul cuore della madre che tanto drammaticamente reagi’ di fronte allo scampato pericolo del figlio. Il pensiero va a tutte quelle madri e tutti quei padri che in questo modo hanno perso un figlio o non sanno che fine ha fatto e forse in molti casi è stato meglio cosi’! E concludo, veramente, nonostante il turbinio di pensieri e di emozioni che ancora sento premere dentro di me, con un pensiero autocritico, dicendo che se è legittima, in qualità di cittadini, la preoccupazione che viviamo ogni volta di fronte ad un’ondata immigratoria, per il suo impatto demografico ed economico, forse potremmo considerare di piu’ il lato umano ed individuale di questo problema.
Alla tragedia umana vissuta da ogni immigrato va sommata quella di una famiglia spezzata da un dolore atroce per la perdita di un loro caro, perdita causata da un ingiusto corso assunto dalla storia del loro paese. Ringrazio Zef Mulaj per questo splendido libro ” Sguardo oltre i confini” edito Kimerik.
Buona lettura!

Ilaria Paradisi

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