Libri

Recensione di “Spurt” di Paolo Cioffi

TITOLO: Spurt

AUTORE: Paolo Cioffi

EDITORE: Casa Editrice Kimerik

GENERE: Romanzo

NUMERO PAGINE: 265

PREZZO: 14.50 euro

Non è altro che un tunnel, lo Spurt. Precisamente, un varco che collega l’area di fronte al palazzo baronale e il resto del paese, il freddo Vaglio Lucano. Eppure, tutte le vicende del libro si svolgono intorno a questi pochi metri quadrati. Sì, perché hanno raccolto e tenuto a riparo da occhi indiscreti amori e passioni, segreti e confessioni, discussioni e antipatie.

Pasqua fremeva dalla curiosità, per l’anticipazione fatta dal padre, ma seppe controllarsi, mantenendo il silenzio su quell’argomento fino all’ingresso sotto lo Spurt.

Così, in quel piccolo tunnel di pietra,nasce l’amore tra Tommaso e Rosa. Una simpatia particolare, fatta di sguardi e sorrisi. Nulla di più, ma destinata a morire anche se tra i due ne rimarrà vivido il ricordo. Certo, altri amori animano l’intimo Spurt, ma anche delle belle amicizie come quella di Caterina e Pasqua. Per il resto, è la vita ordinaria di un piccolo paese meridionale dell’Italia post-borbonica.

Le vicende personali, infatti, si intrecciano più che volentieri con quelle storiche: dal brigantaggio al ferimento di re Umberto I, fino all’inaugurazione del teatro Francesco Stabile di Potenza. Queste non fanno altro che regalare al testo quel tocco di veridicità che inducono il lettore, in più di qualche occasione, a convincersi che i fatti narrati siano veritieri.

L’autore pennella magistralmente la quotidianità mai uguale dei suoi personaggi, tutti dotati di una personalità ben delineata. E, con altrettanta maestria, narra le vicende ora di uno ora dell’altro, non scadendo mai in un elenco di fatti, ma comunque dando sempre il giusto rilievo allo Spurt.

Del resto, il nome popolano del tunnel dà anche il nome al libro e una sua foto primeggia sulla copertina. Terminato di leggere, oltre alla bella sensazione che la vita possa sempre riservarci delle sorprese, al lettore resta ben impressa una frase che Paolo Cioffi ripete, per bocca di vari personaggi, in molte occasioni: chi muore giace e chi vive si dà pace.

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