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Recensione “Dighe e cascate, finché ci sarà sete” di Barbara Appiano

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Approfondimenti sull’autrice e sul Libro.

A volte basta un suono, un’immagine o un semplice evento per far nascere una riflessione che s’insinua nella mente dello scrittore, matura e si sviluppa nell’idea di un romanzo.
Come l’immagine di una fontana senz’acqua, “ferma per manutenzione, che rimanda sine die il suo ritorno all’acqua che casca e scende, zampillo del niente che canta senza cantare”, che ha segnato l’inizio di un percorso che ha portato Barbara Appiano alla stesura di “Dighe e cascate, finché ci sarà sete”, un romanzo ecologista che mette in scena lo scontro tra l’essere umano e la Natura.
Nella cosiddetta era industriale, l’uomo ha iniziato a perdere il contatto con la Natura, a darne per scontate le risorse e a sfruttarle senza ritegno, estraniandosi dalla realtà e dalle conseguenze di un consumismo che nel tempo è divenuto sempre più sfrenato. Consumismo che, oltretutto, produce una quantità spaventosa di rifiuti che vanno a contaminare ogni cosa.
L’uomo, reso sordo e cieco dai propri egoistici bisogni, sembra aver dimenticato di essere egli stesso parte integrante della Natura, che è un organismo vivo e mutevole che interagisce con tutte le sue creature mandando continui segnali di sofferenza.
L’ecosistema terrestre, un tempo splendido, variegato e incontaminato, avrebbe dovuto essere custodito per preservare la sua bellezza e la sua biodiversità. Invece, ogni giorno viene abusato e inquinato.
L’acqua, elemento primigenio, puro e cristallino, riconosciuto sin dall’antichità come fonte di vita, diventa adesso portatrice di morte a causa dei veleni e della plastica prodotte dall’essere umano.
Laghi e mari restituiscono carcasse di animali, come quella di Siso, un capodoglio rimasto intrappolato in una rete da pesca illegale e morto al largo delle Isole Eolie nel 2017. Un’autopsia rivelò che la morte dell’animale era da attribuire a gravi ulcere formatesi nel suo stomaco per via dell’enorme quantità di rifiuti plastici che aveva ingerito.
Siso è diventato il simbolo di un progetto fondato dal biologo Carmelo Isgrò e che ha portato anche alla nascita del Museo del Mare di Milazzo, dove grazie a installazioni artistiche multimediali, video didattici ed esperienze di realtà virtuale e aumentata i visitatori vengono stimolati a riflettere, a rendersi conto dell’impatto che ciascuno di noi ha sul mondo circostante e ad assumere atteggiamenti consapevoli nei confronti dell’ambiente e della sua salvaguardia.
E nel romanzo di Barbara Appiano Siso è anche uno dei protagonisti. È un Capitano Nemo, portavoce del mondo marino, e insieme a Raggio Verde, un condor delle Ande, e a Bagnano, un antico albero sacro, porta la sua testimonianza agli uomini, con la speranza che la sua tragica storia insegni loro a restituire dignità e rispetto alla Natura.
Attingendo dalla cultura millenaria dei popoli che ci hanno preceduti e che hanno avuto un rapporto ben diverso con l’ambiente e le altre creature, l’autrice chiama a rapporto anche il dio del mare Nettuno, le Sirene e il dio del vento Eolo.
La plastica, l’immondizia e gli atomi stessi diventano dei personaggi animati dalla sua vena ironica e dalla sua grande immaginazione.
Oscillando tra realtà, utopia e surrealismo, attraverso metafore e figure allegoriche, Barbara Appiano tenta di ricordare all’umanità che essa è parte integrante della Natura e che senza quest’ultima è destinata a estinguersi.
I valori e gli ideali che un tempo reggevano e regolavano la società sono stati annientati, portandoci alla deriva dell’incoscienza.
I rifiuti non hanno riempito soltanto il mare e lo spazio, ma anche l’anima delle persone, ormai indurite e ciniche.
Lo stile narrativo scorrevole, il linguaggio schietto, i capitoli brevi in cui prosa e poesia coesistono in maniera armonica conferiscono al testo un ritmo incalzante, che invoglia a divorare le pagine in breve tempo.
Una lettura interessante, educativa, consigliata e da consigliare a tutti, per superare gli egoismi e la pigrizia e imparare a salvaguardare l’ambiente per salvaguardare noi stessi e la nostra salute.
Il volume è arricchito da articoli, da illustrazioni e contributi degli alunni della scuola primaria “Carrubaro” di Milazzo e da dipinti dell’artista Andrea Guasti.

Dighe e cascate, finché ci sarà sete – Biografia autorizzata dell’acqua e di suo fratello il mare
di Barbara Appiano
ISBN: 978-88-9375-973-1
Formato: Rilegato
Genere: Narrativa
Collana: Kimera
Anno: 2019
Pagine: 152
Disponibile anche in formato eBook

Barbara Appiano è un fenomeno letterario. Una penna fulminea che passa da temi sociali diversi sempre con la stessa passione e immaginazione. Scrittrice prolifica con una penna ad alta velocità di scrittura, riunisce nella parola immaginazione evocazione emozione, senso storico e ricerca costante della verità. Artista di grande spessore avulsa ai riflettori, si smarca da ogni tipo di etichetta. Dopo un percorso lavorativo in una multinazionale tedesca in cui si è occupata di marketing di prodotto, ha virato come è nel suo stile nel mondo della scrittura producendo senza sosta cultura.

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