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“MILANOVENTUNOPUNTOZERO” di Giampaolo Berni Ferretti

“Guardare al futuro con occhi puliti”

Milanoventunopuntozero è il libretto di istruzioni più completo che un civis che si rispetti possa consultare al fine di apprendere l’arte del cambiamento e della trasformazione sociale.

E quale maestro migliore, se non l’esperto in materia, avvocato e uomo di politica, Berni Ferretti? L’autore traccia un quadro diacronico quanto mai chiaro e lineare del panorama politico-culturale italiano, europeo e anche mondiale, giacché risulta ormai impossibile pensare all’economia, alla politica e alla cultura italiana senza tener conto del contesto che la circonda. Ed è da qui che parte la puntuale analisi di Berni Ferretti, dal fenomeno globalizzazione, per spaziare, poi, fino al problema emigrazione, analizzato nel capitolo in cui viene trattato anche il tema dei diritti umani, così tristemente correlati. Il fenomeno immigrazione rappresenta il principale problema per i politici odierni di tutto il mondo e, come Berni ci spiega, già le prime leggi in tal senso erano state emanate all’indomani del secondo conflitto mondiale quando, alle devastazioni belliche, era seguito un quadro economico europeo quanto mai problematico ed eterogeneo, anche e soprattutto in Italia.

L’impossibilità di concepire il nostro Paese come avulso dal contesto europeo e mondiale è, dunque, frutto del processo di globalizzazione – economica sì, ma ancor più culturale, politica e ambientale –, fenomeno che viene analizzato brillantemente in questo libro. L’autore ci fornisce, al riguardo, una genesi davvero apprezzabile, partendo dalla data simbolo d’inizio del 1989 e dall’espressione “Washington Consensus”, in origine volta a indicare i tratti salienti della sola politica economica americana ma, in seguito, propria di tutto il mondo, inclusa quella “agitata” e frammentaria parte di globo terrestre rinata dalla polvere del gigante sovietico, ormai crollato.

L’intero testo, come già detto, mira a fornire indicazioni valide per una ricostruzione del Paese, una rinascita in positivo. Per questo motivo, non mancano riflessioni sugli aspetti salienti di una società civile e, per ciascuno di essi, vengono forniti consigli e modelli da seguire. Per esempio: il fisco, la burocrazia, temi senza dubbio caldi in Italia. Trova spazio, fra i vari progetti, anche una politica “filomediterranea”, un disegno di rilancio per Mare Nostrum, mare che è stato la culla della nostra civiltà – e di cui viene fatto un puntuale excursus storico-economico – ma che, ad oggi, sembra essere solo il mirino di crisi politiche e militari senza precedenti.

Un progetto particolare, a tratti quasi utopico, viene riservato alla metropoli milanese, tanto cara al nostro autore, il quale auspica per il capoluogo lombardo la ripresa e lo sfruttamento delle aree periferiche, industriali, ferroviarie, ai fini della costituzione di un polo museale, nell’ottica di una Milano policentrica, metropolitana e moderna; una città ricca di giovani creativi la cui inventiva potrebbe essere sfruttata al meglio in tal senso e da qui si inizia a intravedere l’obiettivo finale dell’autore.

Il sogno di Berni, infatti, che scrive da democratico liberale attivo per oltre trent’anni sulla scena politica, è quello di far rivivere all’Italia quella tensione romantica e decisiva che era stata motrice del Risorgimento, si tratta di quell’unica forza necessaria affinché il Paese possa uscire dalla crisi di immobilità che la attanaglia, dopo anni di politica “vuota”.

Una rivoluzione liberale, dunque, ma ad opera di chi? Chi è il protagonista di questa storia? Senza dubbio, i giovani. Cosa possiamo fare, infatti, noi lettori, affinché tutto ciò sia, quantomeno, possibile? Sarebbe desiderabile che siano proprio i giovani a inserirsi nella vita politica, in qualità di una forza che sia nuova, libera, riformatrice, militante e aperta.

Questo il forte messaggio civico ed educativo che emerge dalle pagine di Ferretti Berni, il quale riesce a dar vita a un testo di piacevole lettura in cui un tema, ai più tedioso, si fa coinvolgente e corroborante anche per un pubblico apatico.

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