Teatro

Recensione spettacolo teatrale “Cattivi ragazzi”

“TEATRANDO”:

recensione spettacolo teatrale “CATTIVI RAGAZZI”

Roma, TEATRO DELLA COMETA          dal 22 ottobre 2015- all’8 novembre 2015-

 

Al teatro della Cometa di Roma è in scena uno spettacolo molto interessante che coglie in pieno il concetto “il teatro è la rappresentazione della vita” e questo racconta “cattivi ragazzi”, testo scritto da Veruska Rossi e Guido Governale, spettacolo di cui sono anche registi. Una scommessa vinta dai due con questo testo accolto subito benissimo dagli spettatori del teatro della cometa, pubblico che ha percepito l’importanza di un testo impegnato, il suo messaggio sociale e ha quindi premiato l’entusiasmo e il coraggio di rappresentare una storia dura come questa raccontata in “cattivi ragazzi”, una storia di vita dura e segnata da dolori ed errori, un testo attualissimo che rispecchia purtroppo la realtà italiana della delinquenza minorile che si sta rendendo protagonista quotidiana della cronaca nera. E’ la storia di sette adolescenti rinchiusi in un carcere minorile, sette storie di vite sbagliate e un un unico denominatore, la rassegnazione. Un giorno arriva però ad insegnare il professor Giuseppe Scianna (Francesco Montanari), un professore con un dolore nel cuore e una convinzione in testa: voler aiutare questi ragazzi a ritrovare la speranza di un riscatto. All’inizio il professore viene respinto dai sette ragazzi e preso in giro per la sua cocciutaggine ma lui non si arrende e farà di tutto per superare la gelida strafottenza dei sette ragazzi e ad avvicinarsi a loro. Il protagonista Francesco Montanari che interpreta il professor Giuseppe Scianna è un eroe buono e anch’egli è sofferente nell’anima e crede fermamente nella possibilità di un riscatto dei sette ragazzi. Questi sono interpretati dalla compagnia Omnes Artes, giovani attori che reggono il palco con bravura, professionalità e serietà. Ognuno di loro interpreta un personaggio: il romano, il milanese, il napoletano, il siciliano, il libico, il rumeno e il topo. Questi personaggi rappresentano le fragilità delle loro vite interrotte, i loro errori e il loro desiderio di farcela. Il testo è ottimo e intenso, con un messaggio positivo ma non banale, la riscoperta della “parte buona” di questi protagonisti sfortunati, l’accettazione dei propri errori e la consapevolezza di un possibile riscatto. Molto bravo Francesco Montanari che dimostra ancora una volta le sue qualità di attore versatile e duttile a ogni ruolo. Molto bello l’impianto scenografico che vede il palco diviso in due sezioni: in basso la classe, terreno di scontro-confronto tra i ragazzi e il professore; in alto le loro celle dove i ragazzi dormono con la rappresentazione dei loro tormentati sogni fatti di incubi e desiderio di pentimento. Un ottimo spettacolo da vedere per incoraggiare un teatro coraggioso che offre testi di vita vissuta e messaggi incoraggianti.

DANIELA MEROLA

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Daniela Merola

Un saluto a tutti, sono Daniela Merola, scrittrice, blogger, giornalista e il mio sentiero è sempre stato "il coraggio delle proprie idee".

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