Ambiente e Natura

Terremoti e Abusivismo Edilizio

Ho letto una volta che per lo Stato abbattere un edificio abusivo ha un costo che oscilla tra gli ottanta e i centomila Euro. In effetti ho iniziato a comprendere che la demagogia di chi dice che abbattere gli edifici sia solo una scelta politica e culturale. Certo è una scelta politica eppure visti i costi ingenti e le scarse risorse disponibili abbattere un edificio è anche una scelta economica.
Chi commette l’abuso edilizio  non ha nessun alibi o giustificazione e chi risolve la questione inserendo incidentali, periodi ipotetici e ipotesi di sanatorie non ha capito che abusare di un territorio significa mettere a rischio la sicurezza di un’intera collettività.
Mi è capitato di rivedere un documentario del Magnifico Indro Montanelli su Portofino e sulla tutela del territorio. Parlava di un neologismo riferito a Rapallo e poneva un confronto tra la tutela del territorio messa in atto a Portofino e la cementificazione selvaggia che ha abusato del territorio di Rapallo.
Rapallizzazione è un neologismo nato negli anni settanta del XX secolo per indicare il fenomeno di urbanizzazione selvaggia e indiscriminata verificatosi in numerose zone turistiche dell’Italia a seguito del boom economico di quel periodo.
Quasi mezzo secolo fa. Niente è cambiato e questa è la prima riflessione. Quel  che mi piace del discorso narrativo di Montanelli è che non era demagogico, era coerente. Chiaro. Comprendeva addirittura anche le posizioni di chi cerca di realizzare interventi urbani sul territorio. Però ammoniva: rispettate le regole perché ciò migliorerà la vita di tutti. Dentro il concetto “tutti” il Magnifico ci metteva il territorio, il Comune, l’area attigua e infine la Nazione.
Considerato dunque l’elevato numero di reati edilizi, la diffusissima abitudine di eludere le regole e di abusare del territorio, cosa si può fare? Ricordate la premessa delle imponenti risorse necessarie per abbattere un edificio abusivo?

Questo incipit mi aiuta a seguire un filo conduttore alternativo. Seguitemi dunque e fatemi fare tre premesse:
1: demolire costa tanto;
2: chi rischia la demolizione si oppone e tenta di procrastinare il giudizio con lunghe battaglie legali;
3: in Italia abbiamo abolito la mitica ICI  (chiamata anche IMU).
La riflessione è: perché non proporre una SUPER ICI (IMU, chiamatela come volete) per gli edifici abusivi? Sia Chiaro! Anzi chiarissimo.
Pagare questa super multa non significa sanare la situazione in atto. Solo riconoscere al territorio l’abuso fatto e il danno commesso.
Immagino una Super tassa di 1200/1500 € l’anno (minimo!)
Sarebbe la restituzione alla società e al territorio di una parte del danno per l’abuso commesso. Ci sarebbe il vantaggio che l’opposizione alla demolizione sarebbe poco produttiva, spesso infatti gli avvocati allungano i tempi opponendosi a decreti di demolizione con lo scopo di spostare “sine die” la demolizione dell’immobile abusivo. I comuni con questa tassa potrebbero così gestire delle risorse (che non guasta mai) e una parte potrebbe finire in un fondo dedicato alla demolizione degli edifici abusivi.
E’ facile, è semplice. Perché penso che non si farà mai?

Gianfranco Natale
© Riproduzione riservata

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