Cinema

The Water Diviner dall’8 gennaio al cinema

“L’OCCHIO CINEFILO”: recensione film “THE WATER DIVINER” di RUSSELL CROWE

Dall’8 gennaio 2015 al cinema;

La prima volta da regista di Russell Crowe è “THE WATER DIVINER” film tratto dall’omonimo libro (IN ITALIA EDITO DA EDIZIONI PIEMME) scritto da Andrew Anastasios con la moglie Meghan Wilson, una coppia di archeologi australiani che si sono conosciuti proprio in Turchia. L’idea del romanzo è nata da una vecchia lettera ritrovata da Andrew dove il colonnello Cyril Hughes, incaricato di dare un nome ai caduti di Gallipoli, scriveva che un vecchio australiano era giunto fin qui per cercare la tomba dei suoi figli; da qui l’idea del libro. E Russell Crowe ha scelto un tema arduo e caro al suo paese come prima prova da regista: la campagna di Gallipoli del 1915, il battesimo del corpo militare dell’Australia e della nuova Zelanda “ANZAC” che durante la prima guerra mondiale fece parte della spedizione britannica nei Dardanelli; infatti ogni 25 aprile in Australia e Nuova Zelanda si celebra l’ANZAC DAY e proprio questo anno cade il centenario della battaglia, quindi non vi poteva essere momento più adatto per far uscire il film. “THE WATER DIVINER” (il cercatore d’acqua) quindi racconta una storia di patriottismo e coraggio e lo fa con i modi autentici e forti di Russell Crowe regista e interprete principale nel ruolo di Joshua Connor; un film dai grandi scenari naturali, dai grandi sentimenti espressi in maniera netta, una storia dai grandi valori morali e una buona dose di azione. Gli ingredienti perfetti per un film per tutti. Siamo nel 1919 e Joshua Connor è un agricoltore con il dono della rabdomanzia, ovvero colui che cerca l’acqua e la trova, nell’outback australiano, cosa non propriamente semplice; la sua vita viene sconvolta quando i suoi tre figli, arruolatisi nella marina inglese, vengono dati per dispersi dopo la battaglia di Gallipoli nella conquista di Costantinopoli forzando lo stretto dei Dardanelli. La moglie Eliza (JACQUELINE MCKENZIE) si suicida per il dolore e Connor ormai disperato decide di andare a cercare i propri figli. Parte così per la Turchia e giunto sul posto deve fare anche i conti con l’ostruzionismo dei militari che ancora occupano il territorio; Joshua connor vuole identificare i corpi dei tre figli e con l’aiuto del Colonnello Cecil Hilton (JAY COURTNEY) riesce a ritrovare i corpi di due figli, quelli di Edward e Harry; il terzo, Art, si scopre essere fatto prigioniero e deportato in un campo di lavori forzati. Allora Joshua ha di nuovo la speranza di poterlo rivedere e decide di ripartire alla ricerca di Art. Una epopea tutta vissuta sui sentimenti e sul grande impatto che Crowe ha sul maxischermo; un film infatti che lo riflette appieno: intenso, preciso, roccioso. Un poetic-movie con una buona dose di action e con una regia ampia e puntuale, una sorpresa vedere un Crowe così bravo alla sua prima prova da regista. Un bel melodramma da vedere e apprezzare.

DANIELA MEROLA

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Daniela Merola

Un saluto a tutti, sono Daniela Merola, scrittrice, blogger, giornalista e il mio sentiero è sempre stato "il coraggio delle proprie idee".

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