Treni veloci in Sicilia e collegamenti rapidi
Treni veloci in Sicilia e collegamenti rapidi, che bel titolo, peccato sia solo un titolo. Però può essere un progetto: se è vero che mancano gli investimenti nazionali per la Sicilia, perché il Governatore Musumeci non progetta un intervento regionale ed europeo? Non è solo una provocazione, quanto invece un invito ad agire.
Sarebbe bellissimo: progettare un’idea nuova e innovativa di mobilità per la Sicilia, collegamenti veloci, coincidenze: progetti realizzabili e con una grande attenzione alle committenze. E’ solo un sogno, la realtà invece è che la situazione è la seguente:
Ferrovie al Sud? Una sola linea ferrata, il binario unico che inchioda il trasporto e lo rende lentissimo. Aeroporti? Pensate che nel corridoio che va da Messina a Milazzo, passando per Patti, Capo d’Orlando, S. Agata Militello e poi Cefalù e le isole Eolie. Una zona turistica di eccellenza, con una cultura nebroidea florida e secolare manca un aeroporto! Stiamo parlando di un bacino di più di un milione di abitanti. La Freccia rossa si ferma in Campania. Per arrivare a Palermo da Messina ci si accontenta di una tratta Palermo Messina di quasi 4 ore (col trenino).
In linea d’aria la distanza fra Messina e Palermo è di 192 chilometri.
Il tempo di percorrenza medio da Palermo Centrale a Messina Centrale è di 3 ore e 24 minuti (tradotto: appunto quasi 4 ore). Dove deve andare il Sud? In nessun posto. Se quello che ha, cioè il turismo non lo riesci a offrire perché mancano le infrastrutture.
Avete mai visto le autostrade che attraversano la Sicilia? Da Palermo a Catania e da Messina a Palermo? Un disastro. Davvero: incolonnamenti, deviazioni, semafori, lavori infiniti. Costruiamo le infrastrutture: microaeroporti e raddoppiamo le linee ferrate (se possibile triplichiamole) colleghiamo i porti siciliani in modo intelligente e integrato.
Affiderei le gare alla verifica del Garante anticorruzione.
Progetterei collegamenti velocissimi: affiderei appalti a privati, ma anche una parte dei finanziamenti.
Ferrovia Messina/Palermo proponiamo una gara per aggiudicare il nome della tratta per un determinato periodo di tempo. E così per quella di Catania.
Associamo i percorsi a dei marchi famosi.
Non dobbiamo temere i soldi dei provati. Dobbiamo temere la corruzione, la mafia, non gli investimenti! Costruirei un piano di marketing avvincente: la Sicilia che fa da sola. Che progetta idee in movimento.
Non chiederei soldi all’Italia, ma ai siciliani, con una tassa straordinaria e una verifica on line dell’investimento erogato. Se mi chiedi qualcosa e io vedo che ciò che pago ha un risultato concreto sarei molto più felice di pagare questa tassa! Con questa mia riflessione vorrei dire che i siciliani non si devono aspettare un salvatore della patria! Non vi aspettate il cosiddetto principe azzurro, che arriva e risolve i problemi! Qui se c’è un principe deve essere Giallo/Rosso.
Tanto per enfatizzare il profondo convincimento che esiste un solo sviluppo: quello che parte dal basso. Dal profondissimo Sud. Dalla Sicilia. Con la S maiuscola. Orgogliosa di potercela fare da sola.
Gianfranco Natale
© Riproduzione riservata