Una passione chiamata Poesia
Paolo Scrobogna è un medico pneumologo da sempre con la passione della poesia e della letteratura in genere. Notazioni a margine, pubblicato dalla casa editrice Kimerik, è l’unico libro di poesie pubblicato dall’autore nonostante la sua decennale esperienza ed amore verso essa. Cerco di scoprire come sia avvenuto questo ribaltamento di visione rispetto alle sue creature, che prima teneva tutte per se ed ora decide di farne beneficiare tutto un pubblico, gli pongo qualche domanda chiarificatrice per comprendere anche il suo estro, la sua vita, il suo mondo poetico.
Leggo, dalla sua biografia, che si occupa di poesia da quando aveva diciotto anni, come nasce questa passione? Nasce dal mio amore per i classici della letteratura. Fin da bambino approfittavo della ricchezza della biblioteca di casa per leggere i poeti dell’Ottocento e del Novecento. Inoltre, mi ha sempre affascinato poter esprimere i sentimenti attraverso le parole e la loro musica.
Da cosa trae ispirazione? Dalla vita che scorre ogni giorno e che fa emergere i miei ricordi.
Perché solo ora ha deciso di far partecipi tutti noi lettori al suo estro e alla sua passione? Perché dentro di me si faceva sempre più pressante la necessità di esprimere tutto quello che avevo dentro. Questa necessità mi ha permesso di vincere quel senso di pudore che mi impediva di rendere gli altri partecipi della mia interiorità.
L’essere un sognatore quando ha inciso ed incide nello scrivere poesie? Senza dubbio al mille per cento. Il sogno è tutto nella mia poesia.
Lei è un medico pneumologo, un lavoro che la tiene saldamente ancorato alla realtà, non sempre piacevole, per scrivere si spoglia di quest’io per rivestirne un altro oppure tutto coabita perfettamente? Premetto che la mia professione non incide minimamente nelle mie opere, non ne traggo assolutamente spunto e forse mi serve solo per conoscere meglio l’abito umano. È la mia “qualità” di sognatore che mi trasporta in un’altra dimensione. No, direi proprio che il fatto di essere medico non c’entra affatto.
Quale autore di poesie è il suo preferito, letto e riletto più volte? Ne ho più di uno: Dylan Thomas, Umberto Saba, Dino Campana, Pablo Neruda e senz’altro Garcia Lorca.
Questa è stata solo un’avventura oppure continueremo a leggere altri suoi scritti in futuro? È senz’altro cominciata come un’avventura ma vorrei consolidarla a lungo senza alcun dubbio.
Ringrazio l’autore per avermi concesso l’opportunità di conoscerlo un po’ meglio.
Anna Pizzini