Persone e Sentimenti

Come essere felici. Breve incursione nella agognata ricerca della felicità

Il segreto della felicità consiste nel desiderare ciò che si ha. La felicità è quel guardare alla propria vita con serenità e riconoscere che non ci manca nulla.

Nella nostra società c’è l’errata convinzione che la felicità coincida con l’assenza di dolore, o con grandi gioie o eventi particolarmente divertenti ed eclatanti: non è così! Né tantomeno essa va cercata fuori da noi, nel lavoro, nell’auto, nella casa… Tutto ciò che ci occorre per essere felici è già dentro di noi, siamo noi con le nostre rappresentazioni mentali e le nostre credenze. Se vogliamo trovare la felicità dobbiamo svuotare la mente di tutti i condizionamenti che il consumismo ci ha dettato, e vivere secondo quella che è la nostra vera natura: come ad un fiore non si chiede di camminare, così noi dobbiamo semplicemente rispettare quello che è il progetto di Vita a noi destinato, e lasciare che la nostra essenza faccia il suo corso.

L’errore più comune? Continuare a prefissarci tempi rigidi e obiettivi insindacabili, al raggiungimento dei quali ci sentiremo inevitabilmente ancora, o maggiormente, vuoti e smarriti; vivere proiettati nel futuro, dimenticando l’ importanza del presente che stiamo vivendo, ci conduce infatti ad un’inesorabile infelicità, perché così facendo perdiamo di vista il solo, unico, vero, importante obiettivo: noi stessi.

La dimensione temporale è fondamentale e deve essere sempre e solo quella del presente: non possiamo infatti modificare ciò che è stato, né possiamo sapere in anticipo ciò che accadrà, quindi vivere nel rimpianto del passato o nell’angoscia del futuro, è controproducente per la nostra realizzazione. Vivere felicemente non è altro che lasciare che il nostro personale progetto di Vita si compia, disposti al cambiamento, permeabili agli imprevisti.

Inoltre, se di fronte a piani e compiti specifici siete assaliti da dubbi e paure sulle vostre probabilità di successo, sul vostro essere all’altezza della situazione, non leggete questo come debolezza: spesso si tratta in realtà della vostra mente che si ribella con tutte le energie che ha a disposizione ad un progetto che non è il vostro, e che cerca di boicottare nella speranza che riusciate ad individuare la vostra vera strada! Le parti di voi che non sono state sufficientemente ascoltate, prima o poi rivendicano il loro diritto di esistere. Ascoltate quei segnali e in questo modo non solo scongiurerete il rischio di disistima e infelicità, ma seguirete il vostro percorso realizzando ciò che davvero siete.

Allo stesso modo, se costringiamo il nostro progetto di Vita entro percorsi rigidi, se ne ostacoliamo il fluire, se ci giudichiamo troppo severamente rispetto a ciò che abbiamo fatto o non fatto, a ciò che siamo o meno, ci esponiamo più facilmente non solo all’infelicità, ma anche alla malattia: a ben vedere questa non è un ostacolo, ma un forte segnale da parte della Vita stessa che ci chiede considerazione. E’ la nostra occasione per dare ascolto a ciò che non stiamo compiendo, per cambiare direzione.

Parimenti, quando siamo protagonisti di sentimenti quali tristezza, dolore, solitudine, paura, dobbiamo lasciarci attraversare da questi, lasciare che compiano il loro percorso dentro di noi, per poi abbandonarci spontaneamente, dopo averci cambiato. Al loro passaggio saremo più forti, più saggi, nuovamente sereni, ma soprattutto saremo noi stessi: nel dolore e nella solitudine sarà fatta la verità. Quanto più cercheremo di allontanare e respingere queste sensazioni, tanto più loro rimarranno in noi, esercitando una pressione costante con il risultato di amplificarsi e, talvolta, distruggerci anziché migliorarci. Bisogna perdersi per ritrovarsi. Situazioni come un lutto, un amore finito, un licenziamento, in quest’ottica diventano grandi occasioni di crescita e di approfondimento della propria conoscenza. Il passo da qui alla felicità è breve.

Un altro sbaglio che commettiamo in vista della ricerca della felicità è quello di pensare ed agire cercando di assecondare le volontà altrui; il cercare di soddisfare sempre le richieste e le aspettative di chi ci circonda, ci condanna a non esistere secondo ciò che siamo. L’unico strumento che deve guidarci è l’ascolto del nostro cuore, di quello che NOI desideriamo.

Ma c’è di più! L’essere felici determina una serie di vantaggi per il corpo umano, quali il rinforzo delle difese immunitarie e delle risposte immunologiche, la riduzione della pressione sanguigna e quindi delle possibilità di infarto, l’aumento di endorfine e relativa resistenza al dolore, il rilassamento generale dei muscoli.

I livelli possibili in cui durante la nostra esistenza possiamo porci e secondo i quali possiamo vivere, sono tre, in ordine crescente:
1- appagamento
2- piacere
3- felicità
E voi, a che livello siete?

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Moena Castellucci

Mi sono laureata con 110/lode all'Università degli Studi di Torino in Educazione Professionale. Ho poi conseguito un Master in Giornalismo e attualmente collaboro con alcune riviste e case editrici per le quali scrivo di attualità e recensioni libri. Adoro i romanzi psicologici, i gialli e i saggi. Studio la PNL da anni e appena posso ne frequento corsi di aggiornamento. Amo la formazione ed il confronto continui.

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