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“Esiste la luce nel buio – La strada per sconfiggere la tossicodipendenza” di Paola Aceti

Una luce in fondo al tunnel, una storia raccontata per “te che leggi”: l’autrice non ha remore e, dando del “tu” al suo lettore, intende fornire un vero e proprio libretto di istruzioni per la rinascita dopo la morte da dipendenza. Nessuno può capire, consigliare né entrare in empatia con un tossicodipendente; nessuna forma di amore o affetto, filiale, dei genitori, nulla di tutto ciò può. Solo chi ha vissuto può, e Paola Aceti è una di questi. Nessuno specialista può trovare la cura completa e perfetta per un tossicodipendente, solo un ex tossico può farlo, solo chi ha la pelle bucata come lui.

L’Italia, in merito a questo tema, ha vissuto tempi ben duri soprattutto a partire dalla fine degli anni ’70 in poi, con il boom dell’eroina. Nel nostro Paese c’è una generazione di ormai adulti, genitori, nonni, i nati fra gli snni ’60 e ’70, che ha visto un’altissima percentuale di tossici formarsi al suo interno. Sono gli anni di San Patrignano, delle cliniche, degli aiuti dei privati, in un periodo in cui lo Stato è assente, non sa – o non vuole – affrontare un’emergenza tangibile.

In questo clima storico si cala la storia dell’autrice che, in forma quasi di diario, dialoga a tu per tu con il suo lettore, immaginandolo in difficoltà, per porgergli una mano di aiuto. Lei sa bene cosa significhi non trovare alcuna forma di conforto in niente e nessuno, lei sa e vuole aiutare, vuole fare in modo che la sua esperienza non risulti vanificata ma, anzi, dia i suoi frutti, nel mettersi al servizio degli altri come lei.

Cosa c’è dietro una tossicodipendenza? I superficiali direbbero noia, desiderio di “sballo”, vita piatta. No. C’è una psicologia clinica dietro, non indifferente, ci sono problematiche che affondano le proprie radici fin dalla più tenera età e che, come un tarlo che logora da dentro, presentano il conto “all’esterno” molto presto. L’autrice ci racconta di una infanzia carica di disistima e freddezza, di disagio, di un’educazione tutta improntata all’obbligo e alla totale mancanza di affetto. Il tentativo di mandare un messaggio di speranza, la richiesta di attenzioni sempre disattesa da continue delusioni, il desiderio di libertà… tutto questo scandisce gran parte della vita dell’autrice, dall’infanzia all’adolescenza fino alla vita adulta.

Il percorso è di totale caduta, in picchiata, fino a raschiare il fondo, nella cella di un carcere; poi, la libertà, il desiderio amaro di rinascita, su una strada così irta di ostacoli che lo rende difficile da realizzare. Ma Paola Aceti è fra coloro che ce l’hanno fatta. Così come lei, tutti gli altri possono, nell’assoluta certezza che, nel bene e nel male, “esiste la luce nel buio”.

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