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La ventiquattrore. Delitto in albergo di Maurizio Castellani

Marco Vincenti, il protagonista, è un geometra e da anni è stufo della sua professione.
Quando la zia Maria morì gli lasciò in eredità un albergo a Casciana Terme, in Toscana.
Marco decise subito di abbandonare la sua professione che negli anni stava andando verso il baratro per colpa della crisi del mattone e di diventare albergatore.
Dopo aver sistemato tutti i documenti per lasciarsi alle spalle il suo vecchio lavoro e prendere in mano quello nuovo, si ritrovò nella hall di quell’albergo un po’ all’antica.
Decise con calma insieme ad un suo amico quali migliorie c’erano da fare per renderlo un po’ meno antiquato.
La tranquillità in questo nuovo ambiente durò davvero poco.
Tra i primi suoi clienti arrivò un uomo di nome Corrado Fantozzi che lui decise subito di soprannominare “l’asciutto” per via del suo bell’aspetto.
Il Fantozzi verrà ritrovato morto dopo due giorni nella sua stanza d’albergo, ma della valigetta con cui si aggirava sempre non c’era più nessuna traccia.
Era letteralmente sparita nel nulla.
Marco chiamò subito la polizia per denunciare lo spiacevole fatto che era accaduto.
La polizia con il passare dei giorni verrà aiutata anche dal nuovo titolare di questo albergo, il quale con i suoi più fidati amici scoprirà particolari piccanti inerenti alla vittima.
Il libro tratta di un delitto, ma l’autore ha deciso di non scriverlo in maniera troppo brutale, molto spesso si cade sull’ironia senza mai esagerare.
Ha deciso inoltre di mettere all’inizio di ogni nuovo paragrafo la data di quando sono accaduti i fatti, rendendolo quasi un diario.
Devo dire che questo testo mi ha appassionato molto e che la storia anche se tragica in alcuni momenti mi ha fatto sorridere.
Nell’insieme è un’idea innovativa perché è un libro giallo con un pizzico di comicità che non guasta mai.

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