Le scelte europee

Il gigante tedesco e il Pitbull olandese contro la Grecia

Le difficoltà greche ci appartengono nel senso di comunità. Se condividi uno spazio con qualcuno i suoi problemi sono tuoi.
Il gigante tedesco, affiancato dal Pitbull olandese digrigna i denti contro la Grecia.
Ti piace vincere facile? Mi verrebbe da dire! Parafrasando una famosa pubblicità dove la “vittoria” è data dalla sproporzione delle forze in campo.
Io lo so che la Grecia ha truccato i conti e so anche che gli impegni vanno rispettati. Questa è una premessa irrinunciabile, eppure la mia simpatia va alla Grecia. La forza che il duo Germania/Olanda stanno mostrando dovrebbero utilizzarla anche per la questione Ucraina, per l’assedio Islamico della Sicilia e per i tanti problemi che coinvolgono il continente intero.
Perché l’Europa non si fa sentire in campo internazionale? Perché non abbiamo nessun ruolo?
Possibile che dimostriamo tutta la forza che abbiamo per abbattere e annullare lo Stato Greco?
E’ facile mettere sotto scacco la Grecia e i paesi del mediterraneo con un atteggiamento minaccioso. Cosa hanno da perdere i tedeschi? Nulla. La Grecia è per loro marginale (non conta), l’Italia conta solo come platea di consumatori (è vero che avevamo una manifattura preminente, ma giorno dopo giorno perdiamo il primato del fare e lasciamo il posto ai luoghi banali dello shopping).
Dunque ecco che i Paesi nordici caricano a testa bassa contro la “piccola” Grecia. Certamente (dobbiamo dircelo) la Grecia ha delle responsabilità e deve rimborsare i prestiti ottenuti, ma chi pensa che “defenestrare” la Grecia dal contesto europeo sia una cosa semplice si sbaglia di grosso.
Io credo che il mosaico europeo invece sia  molto più connesso di quello che sembra. La Grecia è europea e l’Europa senza la cultura ellenica non sarebbe ciò che è.
Per una volta: la smettiamo di parlare di finanza e soldi e iniziamo a parlare di obiettivi comuni? Di impegni condivisi? Di una strada da percorrere assieme? La sfacciataggine dell’Europa nei riguardi della Grecia è insopportabile. Se dico Europa si pensa ormai a un’area continentale (Francia/Germania/Olanda). Ma non era così! Fino al decennio scorso l’Europa era un sogno, un obiettivo: un’ambizione!
Questo mettere continuamente all’angolo i Paesi mediterranei avrà delle conseguenze disastrose, flotte di demagoghi avanzeranno. Ci sentiremo sempre meno europei. Il luogo dell’identità comune sta diventando il luogo degli interessi di pochi.

Gianfranco Natale
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