Recensione di “Einstein Evolution” di Camillo Maurizio Scotti
Nell’opinione comune la meccanica quantistica (a ragione) è la materia che comporta la massima difficolta’ di comprensione. Accade spesso di canzonare un amico e citarla in una battuta ironica, per sottolineare la difficoltà di qualcosa che non si riesce ad afferrare. In effetti la fisica o meccanica quantistica, come dir si voglia, si caratterizza per l’ astrattezza di quanto rappresentato e la sua estrema complessità nel tentativo di spiegare l’origine e la composizione della materia che compone l’ universo. Come la scienza abbia intrapreso questo ambizioso obbiettivo ce lo racconta Camillo Maurizio Scotti in questo interessantissimo libro rivolto sia ai neofiti che ai più esperti di fisica moderna. “Einstein Evolution” può sembrare un libro con finalità esclusivamente scientifiche, in realtà credo che l’autore abbia avuto innanzitutto il desiderio di indurre una riflessione filosofica nel lettore, invitandolo a mettere in discussione alcuni concetti fondamentali del pensiero scientifico. Innanzitutto, riguardo all’ immutabilita’ e infallibilità della verità scientifica, Scotti ci spiega in che modo la fisica classica sia stata superata dalla meccanica quantistica allorché quest’ultima,abbandonata l’associazione luce/onda e materia/particella,ha attribuito ad entrambe contemporaneamente la natura ondulatoria e particellare. Partendo da queste premesse la fisica teorica e’ andata oltre alla teoria della relatività ristretta e generale di Einstein, teoria che fino a pochi decenni fa sembrava essere una pietra miliare indistruttibile e inattaccabile del sapere scientifico.
La cosa interessante è vedere come: poiché la mente umana ha chiaramente dei limiti incolmabili rispetto la ricerca sperimentale dell’ infinitamente grande e dell’infinitamente piccolo, ad un certo punto la scienza ha dovuto delegare all’ immaginazione il compito di rappresentarli. Nella meccanica quantistica l’immaginazione non è più relegata al ruolo di impulso come nella fisica classica ma assume un ruolo creativo decisamente fondamentale.
Da questo fatto ne consegue che la meccanica quantistica, non essendo in grado di verificare con l’esperienza cio’ che dice, presupponga un atto di fede e ciò introduce una novità fino a pochi decenni fa impensabile: la caduta della contrapposizione tra scienza e fede e la loro vicinanza allorquando entrambe operano in campo meramente spirituale. Con questa fisica teorica, infatti, decade l’esclusivo legame della scienza con la materia, poiché l’atomo non è più la particella ultima di cui è composto l’universo. Esiste una nuova sostanza primordiale invisibile e fisicamente inconsistente in cui svaniscono spazio e tempo e in cui il vuoto o il nulla in realtà sono un tutto che contiene l’universo.
Insomma “Einstein Envolution” è uno di quei libri che possono far girare la testa per l’apporto rivoluzionario e sconvolgente del suo contenuto a livello culturale ed esistenziale. Vale la pena lo sforzo di comprensione!
Ilaria Paradisi