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La droga del coraggio – intervista

La droga del Coraggio è un libro pubblicato dalla Kimerik, l’autore Valentino Lorenzetti è un medico in pensione. Tra queste pagine sono raccontate tante storie, storie di donne molto diverse fra loro, con un vissuto diverso ma che hanno una caratteristica in comune: il coraggio. Il coraggio di vivere e affrontare le difficoltà e la vita, nonostante essa le voglia piegare. Noi continuano a credere, sognare, sperare, amare.

Un uomo che racconta la vita delle donne. Perché? Sapevo sin dall’inizio che sarei andato incontro ad una sfida ardua, ma mi affascinava l’idea di provare ad entrare nella profondità di creature così diverse. La donna ha una sensibilità unica e al tempo stesso una complessità interiore che risulta difficile da comprendere o da spiegare, specie per un uomo. Una cosa è certa: senza il grande rispetto che nutro per la donna, ogni mio sforzo sarebbe naufragato.

Nel libro ci sono molte donne, molti racconti, qual è a lei più cara? Laura, la protagonista, è il personaggio con cui ho il legame più forte. Le altre figure femminili sono tutte importanti e ognuna di loro è vissuta dentro di me.

Si leggono tutto d’un fiato, sono scorrevoli, tristemente affini alla verità. Dove ha tratto l’ispirazione? Dentro l’Ospedale, ascoltando e lottando assieme a chi soffriva. Mi è rimasta impressa la dignità di certi malati nell’affrontare prove pesanti e nella maggioranza dei casi si trattava di donne.

Quanto tempo ha impiegato a scrivere tutte le storie e delineare i vari personaggi? Tre anni a scriverle, parecchi di più a delineare i vari personaggi.

Gli uomini, nei suoi racconti, non hanno ruoli marginali, sono importanti tanto quanto le protagoniste. Vero? Assolutamente. Ho messo al centro del mio romanzo ruoli di donna,  ruoli che non avrebbero alcun risalto se non fossero affiancati  da uomini con caratteri altrettanto forti.

Leggendo la sua breve autobiografia, ho appreso che prima della La droga nel coraggio, ha scritto libri di carattere autobiografico. Com’è avvenuto il cambio di tendenza? Ho voluto iniziare la mia avventura di scrittore raccontando di me e della mia vita, dei miei cari, del mio paese, dei personaggi tipici che ogni piccolo paese possiede, degli splendidi luoghi che mi circondano. I miei due primi libri Uno sguardo verso il mare e Pagine profumate di nostalgia mi sono serviti per rendermi conto sin dove potevo osare.  I risultati mi hanno convinto che avrei potuto cimentarmi con un romanzo vero e proprio.

Possiede un luogo preciso, dove trova ispirazione e scrive le sue opere? Trovo ispirazione inoltrandomi nei sentieri più nascosti della “Selva”, un bosco millenario a due passi da casa. Un luogo appartato e quasi isolato dal resto del mondo dove l’animo è solo con se stesso e i pensieri, i ricordi fluiscono spontaneamente.

Questi versi che seguono (tratti dal mio libro Pagine profumate di nostalgia )

ne sono una dimostrazione:

 

“Solo, amo camminare nel bosco.

L’inverno riveste la mia anima dei suoi silenzi.

Neanche i passeri rompono la magia.

Di quel silenzio respiro il profumo.

 

Cerco il passato tra gli alberi spogli.

In terra stanche si adagiano le foglie.

Le apre il muschio col suo verde smeraldo.

Di rosse bacche si tinge il volo di un merlo.

 

Vado per sentieri che sanno di me.

I passi grigi si scaldano nei ricordi.

Danno il senso alla mia esistenza.

 

Un bimbo, un ragazzo, un padre…

Ho percorso tutte le strade della vita.

Sempre l’amore vi ha lasciato tracce di poesia”.

 

Anna Pizzini

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