Libri

Adelante Palabra

Si dice sempre che la poesia è il nutrimento dell’anima, io credo che sia proprio così soprattutto quando ti imbatti in Adelante Palabra di Barbara Appiano, pubblicato dalla casa editrice Kimerik. Un libro nato per caso, come mi ha raccontato l’autrice nell’intervista che ho avuto il piacere di farle:

Questo libro nacque un giorno, fui fermata da un vigile urbano che voleva multarmi, ma poi non lo fece, lui parlava di cose ovvie e io cominciai a pensare alla poesia. La poesia è un vigile urbano alternativo, perché non ti multa ma ti incoraggia a viaggiare ad alta velocità attraverso l’immaginazione.

Appena ricevuto il libro, leggo la prefazione e mi rendo conto che non è un libro di poesie come tanti, ma so che mi attenderà dell’altro.

L’autrice ci conduce per mano attraverso i vicoli della comprensione e del ragionamento, nulla è come sembra se non ci si riflette su e ci si pone con animo libero e sincero. La parola è il fondamento della vita, della coscienza, della comprensione, del ragionamento. La Appiano ci induce ad aprirci alla fantasia e all’immaginazione, lo fa con le parole semplici, com’è semplice la natura.

Nell’introduzione:

Tutti uguali, tutti diversi, questi versi nati in stato di abbandono cercano tuttora la famiglia allargata delle parole degli altri da fare proprie.

Bisogna leggere per capire il mondo, per capire se stessi, non essere incatenati a niente e a nessuno:

Munitevi di torcia elettrica e leggete, correndo, quello che fintanto che avrete fiato potrete gridare al mondo intero: penso e 

leggo senza cronometro…

In poesie come Tutti uguali, tutti diversi, in poche righe in poche battute, la Appiano ci fa comprendere di come l’uomo dovrebbe vedere la diversità, se una diversità esiste, dove tutti sono uguali niente esiste per sempre:

Diverso è l’altro che crea differenza,

diverso è l’uomo che sceglie l’insofferenza,

dove tutto è uguale e niente è per sempre.

Ma nelle poesie e nell’intento dell’autrice non credo ci sia una reale direttiva di cosa comprendere e di cosa leggere, lei ama la parola, il significato che riveste per ognuno di noi, il peso che noi riusciamo a dargli, il suo significato non intrinseco ma ragionandoci e liberandoci da strette cinghie mentali che ci legano.

Questo è quello che io ho letto in Schegge:

Il cielo nell’acqua: cosmica trasparenza.

Tramonti di sole e tempeste di stelle,

il mondo si arresta dove la luce non basta.

La vita è fatta per conoscere, per imparare e aprirsi al mondo senza preconcetti per far sì che le bellezze del mondo entrino in noi per poi divenire parole, per poi essere scritte e lette da chi ama e chi crede nella cultura, negli intellettuali, nella meraviglia della mente.

La poesia è libertà di pensiero, azione, un mondo che vive secondo regole ben precise ma senza costrizioni, dove tutti possiamo costruirlo e dove tutti possiamo abitarci, l’immaginazione può essere la salvezza.

Dall’intervista di Barbara Appiano, da me pubblicata:

Io sono un’artigiana della scrittura, penso che la parola che mi fa vivere ad altezze vertiginose è sia la prosa che la poesia. Mi ritengo una lavoratrice socialmente utile perché la società ha bisogno di scrittori, poeti, così come degli idraulici, falegnami e amministratori delegati. Gli scrittori sono i guardiani dell’anima, sono visionari e concettualmente rapiti dalle cose, un ponte tra l’immaginazione e il resto del mondo, per donare e condividere la gioia della creazione.

Sempre dalla mia intervista

Il lettore si deve nutrire della forza della Parola con la P maiuscola, dell’afflato che lascia leggendolo… Il libro è un treno, dove la parola è il capotreno e ti dice “vai avanti  Parola che c’è posto.”

Non so se sono riuscita a farvi partecipi della bellezza di questo libro, ma soprattutto dell’immenso mondo che racchiudono le poesie e le sue parole. Barbara Appiano è molto di più.

Anna Pizzini

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