Ambiente e NaturaSicilia

Incendi in Sicilia, repressione e pene esemplari

Si dovrà prima o poi fare i conti con chi incendia i boschi procurando un danno incalcolabile alla collettività.
Le pene sono già importanti:
“Chiunque cagioni un incendio su boschi, selve o foreste ovvero su vivai forestali destinati al rimboschimento, propri o altrui, è punito con la reclusione da quattro a dieci anni. Se l’incendio di cui al primo comma è cagionato per colpa, la pena è della reclusione da uno a cinque anni”.
10 anni sono tanti. E’ necessario diffondere queste informazioni, far capire che la pena è proporzionale al danno incommensurabile. Far rinascere un bosco impegna generazioni e decenni e tutto può andare in fumo in poche ore.
Spesso, quasi sempre a onor del vero, gli incendi sono dolosi. Interessi piccoli e minuti distruggono un patrimonio condiviso. La repressione in questi casi dovrà essere spietata e decisa.
Testimoni, sensibilizzazioni, uso delle videocamere, droni e perché no un piano europeo di videosorveglianza  satellitare potranno aiutare le indagini: l’obiettivo è rendere inoffensivi i criminali dei boschi che accendendo un fuoco danneggiano l’ambiente e sottraggono spazio verde alle nuove gerazioni.

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