Le emozioni della scrittura e il sogno della fiction. Intervista a Carmela Pregadio
L’ultimo romanzo di Carmela Pregadio “Si fa presto a dire mamma” è da poco uscito con un annuncio promozionale sul Corriere della Sera. Nel fare i nostri più sentiti complimenti all’autrice, cogliamo l’occasione per conoscerla meglio e farci raccontare le emozioni di questa pubblicazione.
Uscire sul Corriere non è da tutti, come vive l’emozione di essere arrivato a questa prestigiosa vetrina?
Trovare il mio nome sul Corriere della Sera è qualcosa che non avevo mai immaginato, ma da quando ho affidato i miei scritti alla casa editrice Kimerik ho visto intorno a loro un fermento che mi ha portato a credere che , anche oggi, si possa dare visibilità ad un buon lavoro. Questo mi ha spinto ad affidare a questa casa editrice anche gli altri due romanzi che ho già scritto e che erano stati già stampati da altri editori.
Che soddisfazioni le ha procurato la pubblicazione del suo libro?
Io arrivo alla scrittura dopo un lungo percorso di studi, di attività, di vita e la scrittura mi permette oggi, che ho raggiunto una ‘bella età’, come si dice, di continuare quella relazione con gli altri, fatta di sentimenti, di curiosità, di fiducia , di ottimismo, che è stata la mia caratteristica. Sono stata insegnante, medico e psicoterapeuta, tre attività che richiedono amore e rispetto per gli altri, attitudini empatiche, ottimismo. La scrittura mi dà le stesse risposte che avevo dalle professioni: gratificazione nel sentirmi apprezzata, affetto nella relazione, creatività e lavoro che esorcizzano le tristezze della vecchiaia, speranza di lasciare qualcosa di me alle mie figlie e ai miei nipoti che prolunghi il mio stare con loro.
Quali altri obiettivi si propone di raggiungere con la sua pubblicazione?
Non ho obiettivi precisi, ma continuerò a scrivere, ho già in cantiere altre idee, finché la salute me lo permetterà. Certo mi farà piacere raggiungere più lettori possibili e userò i miei libri, le mie poesie, molte inedite, i miei racconti, anche questi tutti inediti tranne quello con cui ho vinto il premio Thrinakia e “Chi è il colpevole”, pubblicato sempre dalla Kimerik nell’antologia “Granelli di sabbia” del 2014, per parlare dei problemi di ogni giorno e contribuire a quella educazione sentimentale che mi sembra manchi e che potrebbe essere una battaglia contro la violenza, la sopraffazione, l’odio, in tutte le direzioni.
Quali sono i suoi programmi futuri nel campo della scrittura?
Un sogno ? Mi piacerebbe vedere prodotta in fiction televisiva una delle mie storie che mi sembra siano particolarmente adatte a quel fine.