Politica

Le minoranze dei partiti bloccano il rinnovamento

In Italia ci sono migliaia di problemi, e se è vero che i problemi sono possibilità ammettiamolo: siamo un tantino troppo possibilisti sul nostro futuro.
In questa rubrica sono ritornato spesso sulle difficoltà strutturali della nostra Democrazia. Oggi ne vorrei riparlare ricordando un male antico e italico che non vedo in nessun altra democrazia occidentale.  Parliamo dei nostri partiti, come sapete hanno quasi tutti delle opposizioni interne.
Berlusconi (FI) ha avuto Fini e ha adesso Fitto.
Renzi (PD) ha Bersani e D’Alema.
Salvini (Lega) ha avuto Tosi.
E’ un gioco di specchi. E’ il potere che si celebra, che riproduce se stesso. E’ qui il dramma italico: Renzi ha bisogno dell’opposizione (non c’è niente di male se qualcuno la pensa diversamente da Matteo Renzi), il problema sta nel fatto che questo spazio è occupato da persone che hanno avuto una storia lunga 30/40/50 anni.

Se è vero che Renzi ha bisogno di opposizione e Renzi è un quarantenne, l’opposizione vorrei la facesse un trentenne. Saremmo dunque pronti un domani a sostituire Renzi con una persona più giovane. I vecchi signori della politica italiana sanno che c’è uno spazio, annusano la possibilità e occupano quello spazio adattandosi e dicendo cose (magari) giuste, ma così facendo precludono gli spazi ha chi ha maggiore energie e dei sogni da realizzare.

Non vorrei osare, ma in effetti Bersani, D’Alema, Fitto e così discorrendo hanno già avuto la loro storia. Hanno percorso il loro cammino (non è certo un cammino di vittorie e di esaltanti risultati). Bersani e D’Alema che si propongono come il cambiamento davvero non sono credibili. Sono stati al potere decenni, ora loro occupano una posizione legittima (di opposizione interna) ma così facendo tolgono possibilità ai giovani. Questo continuo cambiamento interno di ruoli: i vecchi che si trasformano in “giovani promesse” ha prodotto tanti danni e le macerie che ancora oggi scorgiamo sono il frutto di un quadro politico cristallizzato, vecchio, vetusto che non lascia spazio ai giovani.

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