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Recensione “E fu un attimo…” di Francesco Augello

“E fu un attimo…” è una raccolta di diciannove poesie che Francesco Augello concepisce all’inizio dell’anno 2020, tristemente conosciuto per motivi noti a tutti e che l’autore, come un profeta, un poeta cieco, ha vissuto in prima persona ben prima dell’esplosione ufficiale dell’emergenza. Mancanza di fiato. Ci piace immaginare che sia stata proprio questa condanna – quella della mancanza di fiato – che, piano piano, ti sembra ti porti a morire, a farlo ridestare nell’arte poetica. L’ossigeno, qualcosa che diamo sempre per scontato, è quell’elemento la cui mancanza è davvero un’assenza notevole, una non-vita. Qui, Augello, ha deciso di scrivere e renderci partecipi.
Il fato, dunque, ha voluto che questa composizione e questo miracolo artistico avvenissero; il poeta non ha scelto, è stato prescelto, da una malattia che molto spesso non lascia scampo ma che, in questo caso, per fortuna, ha lasciato un grande dono, quello dell’ispirazione poetica.
Visti i retroscena, non si bisogna tuttavia pensare che le riflessioni siano improntante a un cupo pessimismo o fatalismo: l’autore dimostra comunque il suo amore per la natura e la preziosità della vita.
Le liriche sono caratterizzate da una certa estensione e da uno schema metrico che, con coerenza, prosegue fino alla fine della raccolta.
Le tematiche trattate sono svariate, ma tutte partorite dal desiderio di discostarsi da tutto ciò che è quotidiano, sterile, pesante, insopportabile dell’esistenza; prevalgono quindi le riflessioni più profonde nelle quali il lettore ha modo di immergersi con prepotenza.
Abbiamo scelto qui di riportare la poesia “La memoria degli affetti”:
Vorresti tenerli con te,
stretti, stretti,
ricordi il loro labiale,
anche se non è per tutti uguale,
quel distinto timbro vocale,
il singolare modo di ragionare.
La lirica è dedicata agli affetti, probabilmente perché è stata una delle cose di cui l’autore, durante la degenza, ha sentito di più la mancanza.
Hai imparato a conoscerli poco per volta,
da piccolo, bussando alla loro porta,
per ricevere una carezza,
sciogliere la tristezza,
mostrare un segno di attenzione,
un’occasione, un evento,
un compleanno o la fine dell’anno.
Qui si mette in risalto l’importanza che gli affetti rivestono per la nostra formazione e infanzia.
Sono gli affetti, quelli stretti,
con i loro pregi e difetti,
quelli che ti hanno tenuto per mano,
osservandoti anche da lontano.
Un sostegno continuo, anche quando non è presente.
Alcuni li ritrovi ancora oggi,
sono come piccoli o grandi appoggi,
puntuali come preziosi orologi,
quel sostegno affettivo,
mai sbrigativo, resiste oltre la loro vita,
sempre vivo, lì, nella memoria affettiva,
una dimensione emotiva, una guida,
in quella relazione significativa.
Anche quando gli affetti invecchiano e non ci sono più, sono sempre lì a sostenerci e farci forza anche solo con il ricordo, l’immaginazione – probabilmente di questa ha dovuto servirsi al massimo il poeta in isolamento.
Nasce con quella piccola scintilla primordiale,
affetti che non ti lasciano mai in alto mare,
e tu sempre lì a pensarli, ad imitarli,
ad amarli, nella salute e negli affanni,
perché gli affetti fanno parte della tua storia,
vanno oltre la memoria, oltre il cuore,
rammentalo sempre,
perché sono puro e semplice Amore.
In questo dialogo con se stesso e con i lettori, Augello ha creato il prodotto più prezioso dall’evento più nefasto.
di Francesco Augello
ISBN: 978-88-5516-795-6
Formato: Rilegato
Genere: Poesie
Collana: Karme
Anno: 2021 – Mese: giugno
Pagine: 92
Disponibile anche in formato eBook

Francesco Augello (Agrigento, 1973), poeta e saggista, docente di Filosofia e Comunicazione, andragogista con un forte background nella divulgazione informatica e sistemistica che sapientemente lega, da sempre, al mondo della tutela dei minori e delle disabilità. Pedagogista a orientamento clinico-giuridico-tiflologico, interessato alle dinamiche socio-mediatiche, psico-sociali ed educative, in qualità di saggista collabora dal 2004 con diversi editori e riviste scientifiche a trattazione pedagogica. Nel 2017 ha ricevuto un encomio per i servizi resi nell’interesse dell’Assessorato per il Territorio e l’Ambiente della Regione Sicilia.

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