Spettacolo teatrale “Carmen, Medea, Cassandra, il processo” dal 19 luglio 2014
Per “tracce di cultura”: recensione spettacolo teatrale “Carmen, Medea, Cassandra, il processo”
Dal 19 luglio 2014;
Debutta a Napoli il 19 luglio al Festival dei teatri di pietra nella “VILLA IMPERIALE DI PAUSILYPON” lo spettacolo teatrale “Carmen, Medea, Cassandra, il processo”, regia e coreografia di Luciano Cannito, drammaturgia di Paolo Fallai; è la storia di tre donne per antonomasia che hanno raggruppato in sé tutte le contraddizioni delle donne, le loro passioni violente, sbagliate o giuste, interpretate da Rossella Brescia e Vanessa Gravina che recitano le tre parti in uno scambio di ruoli che unisce la parola recitata a quella espressa con il corpo, la danza; le tre figure femminili così controverse e condannate dalla storia che le ha rese immortali rappresentano la femminilità in tutti i suoi aspetti, anche quelli violenti e negativi, tre figure simbolo di donne che hanno combattuto colpevoli o non colpevoli ma sicuramente in possesso di un amore divorante; le loro storie estreme ma di scottante attualità in Italia, le loro negatività, infanticidio, infedeltà, follia della mente. Carmen, contesa da due uomini pagherà di persona la sua insoddisfazione; Medea, una donna umiliata, offesa che uccide i propri figli per vendetta contro il suo uomo Giasone; Cassandra, una veggente ritenuta pazza perché non omologata al potere degli uomini e quindi condannata all’isolamento. Le tre protagoniste sono l’emblema nel bene e nel male di donne universali, malate, sane ma comunque combattenti e perdenti. La particolarità di questo spettacolo teatrale è che le tre vicende sono state spostate ai giorni nostri per permettere allo spettacolo un maggiore interesse culturale e per il pubblico che ne rivede proiettata la realtà quotidiana. Carmen è sbarcata a Lampedusa, è una profuga confusa e senza niente che cerca di sopravvivere tra i mercanti di carne umana; Medea la troviamo in tribunale, assalita dai media che già ne hanno fatto un mostro e che ha già subito un processo mediatico prima ancora di quello del tribunale; Cassandra è in Sicilia negli anni ’50, in un ambiente retrogrado, accusata di essere una megera, una iettatrice e quindi derisa e insultata dagli uomini del tempo. Le protagoniste Rossella Brescia e Vanessa Gravina esprimono benissimo la violenza, le ragioni di queste tre donne esprimendo la sofferenza di tutte le donne offese, abusate, umiliate, povere e senza scelta. In scena con loro ci sono il primo ballerino Amilcar Moret, l’attore Gennaro Di Biaase e in più altri 10 danzatori che tutti insieme rendono lo spettacolo coinvolgente e bellissimo. L’idea del regista Luciano Cannito è stata quella di unire due linguaggi la parola e la danza che si completano e si fondono tra loro dando più forza e veridicità allo spettacolo e facendo parlare le tre protagoniste per ascoltare così il loro perché. “Carmen, Medea, Cassandra, il processo” sostiene la campagna contro la violenza sulle donne e questo è un motivo in più per andare a gustare lo spettacolo e sostenerlo nella campagna “LE PAROLE NON BASTANO Più” di INTERVITA; una parte del ricavato dei biglietti infatti andrà ad INTERVITA che aiuterà “SOSTEGNO DONNA” un progetto che parte a settembre con centri di accoglienza a Trieste, Genova e Roma. Un connubio vincente da vedere e da sostenere.
Daniela Merola