Società

Traghetti a Messina, un passo dalla modernità ed errori da evitare

Redazione Kiamarsi Magazine
© Riproduzione riservata

A Messina presso i traghetti della Caronte c’è una grande novità, la rivoluzione è tale che un’intera nave (ammiraglia, cioè di quelle grandi) è stata omaggiata con il nome e i colori sociali del Telepass.
Andiamo con ordine: l’imbarco tradizionale è costituito dalla solita fila, si scende dal veicolo, ci si incolonna in modo approssimativo, si va in biglietteria. Dopo la lunga fila si torna nell’autovettura e ci si infila nel ventre della nave che da Messina ti porterà nel “continente”. Ok, questo lo sappiamo tutti, quello che non tutti sanno è che finalmente la tecnologia è approdata nelle lande desolate e remote del Sud. Ed ecco la novità:
se hai il Telepass a Messina accade una cosa meravigliosa (e lo dico senza nessuna ironia):
hai giustamente una corsia privilegiata, hai la priorità di imbarco, non fai la fila, non devi portarti soldi, monete e contanti. Non scendi dall’autovettura: passi sotto un sensore che riconosce il tuo telepass e via più veloce della luce. Puoi imbarcarti.
Questa si chiama libertà. La tecnologia soccorre e aggiunge valore alle nostre quotidianità.
Però siamo al sud e qui si sa siamo bravissimi a complicarci da soli le cose.
Perché? Abbiamo il nostro biglietto, raggiungiamo l’affascinante Calabria e se vogliamo imbarcarci nuovamente per la Sicilia le cose si complicano.

A Villa San Giovanni (luogo d’imbarco obbligato) i caselli della Caronte dedicati agli imbarchi con tele pass sono lontanissimi dal molo.
E qui siamo già su tematiche cosmologiche che non comprendo bene: perché l’accesso della Caronte deve avvenire all’interno dell’area di Accesso di un’altra compagnia?
Dei due solo uno ha la la sbarra del Telepass, ma questa sbarra a Villa San Giovanni non ti dà nessun vantaggio. Anzi rischi di ritardare l’imbarco (proprio così mi è successo il 31 luglio). Le automobili che pagavano in contanti passavano e scorrevano via, le altre che invece erano munite di telepass e che avrebbero dovuto avere il vantaggio di un accesso rapido non solo dovevano regolarmente incolonnarsi con le altre autovetture, ma dovevano fare la fila perché la sbarra di accesso Telepass era mal funzionante.
Insomma: un sistema imperfetto che a Messina funziona bene e a Villa si inceppa e non è organizzato come dovrebbe. Questo è il Sud. Può vincere, potrebbe stravincere, forse vincerà e intanto perde.

Articolo di Redazione Kiamarsi Magazine
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