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Aeroporti, Musumeci incontra Ryanair: «Draghi elimini la “tassa sul turismo”»

Aeroporti, Musumeci incontra Ryanair: «Draghi elimini la “tassa sul turismo”»

«Abbattiamo la “tassa sul turismo” in tutti gli aeroporti italiani, accelerando così la ripresa del settore dopo la pandemia da Covid-19. Rinnoviamo la nostra richiesta al governo Draghi affinché si ponga fine definitivamente alla cosiddetta “addizionale sui diritti di imbarco”. La cancellazione di questa tassa riveste un ruolo cruciale nel sostenere la ripresa turistica locale, garantendo alla Sicilia un’importante competitività rispetto ad altre destinazioni europee, che stanno altrettanto cercando di attirare le compagnie aeree per favorire il rapido recupero del proprio turismo».

Queste sono le parole del presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, pronunciate durante l’incontro con Jason McGuinness, direttore commerciale di Ryanair, la principale compagnia aerea in Italia e tra le prime in Europa. All’incontro hanno partecipato anche il country manager della società, Mauro Bolla, Chiara Ravara, head of sales & marketing, insieme al presidente e al consigliere del Cda di Airgest, società di gestione dell’aeroporto di Trapani Birgi, Salvatore Ombra e Giulia Ferro.

Musumeci ha comunicato di aver già scritto al presidente del Consiglio Mario Draghi e al presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome Massimiliano Fedriga per chiedere «la soppressione della tassa o, quantomeno, la sua sospensione per gli aeroporti regionali con traffico al di sotto di un milione di passeggeri». L’eliminazione dell’addizionale ha un impatto maggiore sugli aeroporti di piccole dimensioni, dove la tassa può rappresentare fino al 45% del totale dei diritti aeroportuali.

McGuinness ha sottolineato: «Chiediamo al presidente Musumeci di sostenere la nostra richiesta di eliminare l’addizionale municipale almeno fino al 2025. Si tratta effettivamente di una “tassa sul turismo” per tutti gli aeroporti italiani e per tutte le compagnie aeree. Solo in questo modo si potrà garantire all’Italia di rimanere competitiva rispetto ad altri Paesi dell’Ue che stanno cercando una rapida ripresa del turismo. La cancellazione permetterà a Ryanair di accelerare significativamente la ripresa del traffico aereo italiano e regionale con un investimento di 4 miliardi di dollari e 40 nuovi aerei, 1.500 posti di lavoro altamente retribuiti per i professionisti dell’aviazione italiana e 20 milioni di passeggeri in più all’anno in Italia».

Durante la precedente sospensione temporanea (da agosto a dicembre 2021), Ryanair ha risposto lanciando 13 nuove rotte (29 voli settimanali) e 22 voli settimanali aggiuntivi su 17 rotte esistenti, come parte del programma di recupero per l’Italia. Per la prossima stagione estiva, la compagnia numero uno in Italia mette in campo oltre 730 rotte (68 nuove) in 29 aeroporti italiani, comprese 101 rotte operate da e per gli scali siciliani.

Il presidente Ombra ha commentato: «Ci riempie d’orgoglio riparlare di sviluppo economico e di incremento del turismo di Trapani grazie al suo aeroporto. In questi anni abbiamo fatto la nostra parte ed è stato possibile solo grazie alla Regione siciliana e al presidente Musumeci che si è speso in prima persona e a partner importanti come Ryanair che hanno scelto di crederci e darci fiducia. Adesso perché questa possa definirsi una scommessa vinta deve essere il territorio a rispondere con una rete di accoglienza adeguata e servizi che valorizzino la bellezza e la cultura che ci appartengono. Se il governo nazionale grazie anche all’intercessione del governo regionale dovesse accogliere l’abolizione dell’addizionale comunale questo sviluppo sarebbe anche più rapido». Ryanair ha contribuito significativamente allo sviluppo della connettività degli aeroporti dell’Isola, portando a un aumento del 3% dei posti letto a Trapani e a una crescita del 13% del numero di turisti in 5 anni. A Comiso, il traffico è quintuplicato, con un aumento del 26% dei posti letto in 5 anni.

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