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“A…mare in Versi” di Lucia Audia

Lucia Audia nasce in Germania ma è “una figlia del sud”, porta infatti nel cuore fortissime e profondamente radicate origini calabresi che ha deciso di raccontare non in un’autobiografia, non in un romanzo, ma nella forma letteraria più antica che l’uomo abbia conosciuto: la poesia; le sue radici in questa silloge poetica esplodono perciò nella loro totalità.

L’autrice ha deciso di fare un resoconto della sua vita, di guardarsi indietro alle spalle e buttar giù dei versi che vi rendessero giustizia: e così è stato, Audia è estremamente abile nel trasportare il lettore nella sua dimensione, in quanto donna, madre, poetessa. Le tematiche affrontate sono varie e variopinte: usi e costumi di una terra magica, ricca di un misterioso fascino; il concetto di ritorno a ciò che è puro, originale e incontaminato; i colori del sud, la terra che dà tanto ma toglie altrettanto. L’atmosfera che si legge e respira è onirica, ricca delle sfumature del mare e del sole, ci sembra di leggere pagine omeriche, con riferimenti a vestali, templi, sirene… il mito del nòstos.

Il tema del distacco è ricorrente e riportiamo, a tal proposito, la lirica Sogni e valigie:

Caronte di un treno

traghetta i miei sogni

in valigia, velati di pizzo,

lontano dal desco natio.

Gli occhi,

vinti d’orgoglio

non piangono lacrima.

Nel buio e nel silenzio,

trasporta il cuore

pesante un macigno.

La città, le strade, le luci,

la vita che esplode.

Non odo

che il canto del mare,

la brezza che culla i miei passi,

felice il volo d’un gabbiano,

una lacrima scivola piano.

Il traghettatore per eccellenza, di virgiliana nonché dantesca memoria, Caronte, qui trasporta dei sogni, non anime, e deve portarli purtroppo lontani da casa, dalla terra natia, verso un futuro ignoto, trasporta il cuore di chi ha scelto di non piangere; a fare da cornice, come sempre il mare, la brezza, i gabbiani. Chi è costretto ad andar via, ora, non può non lasciarsi andare al pianto.

Non mancano accenti e toni dedicati agli affetti familiari, alla maternità, fortemente sentita dall’autrice prima in quanto figlia e poi a sua volta mamma. Ecco la poesia Mamma:

Cercherò di te come quando da bimba

ti abbracciavo forte per paura di cadere,

avrò sempre quel sorriso allegro,

come quando invece eri tu a trovarmi

nei giardini della mia infanzia.

È nel tuo amarmi che il tempo ha fatto sì

che quello che sono lo sarò per sempre,

di un tempo eterno.

Come un’eterna bimba, Lucia cercherà sempre sua madre, per ritrovare fra le sue braccia quell’eterno conforto che profuma di sicurezza, casa, purezza. Non possiamo non commuoverci e ritrovarci in questi romantici versi di amore filiale.

L’autrice, con questa raccolta, è riuscita a trasportarci nella sua infanzia, nelle sue emozioni, è riuscita a farci sentire in una Calabria assolata, bagnata dal mare (già nel titolo), dove si lascia tutto, il cuore, i pensieri, valigie piene di ricordi e sogni. Consigliamo questa lettura perché saprà lasciarvi una certa velata dolce malinconia tutta da riscoprire nei sentieri delle vostre emozioni.

A…mare in Versi

di Lucia Audia

ISBN: 979-12-5466-054-6

Formato: Rilegato

Genere: Poesie

Collana: Karme

Anno: 2022 – Mese: maggio

Pagine: 78

Link per l’acquisto:

https://www.kimerik.it/libro/4556/a-mare-in-versi-lucia-audia/

“Non v’è futuro senza radici” e le radici dell’autrice della silloge sono molto profonde. Le ritroviamo di frequente nei suoi versi che ci raccontano il canto del padre insieme alla fatica del lavoro nei campi dei contadini, ci parlano della bellezza del mare e dell’amore per la propria terra, abbandonata in tempi remoti per creare il proprio futuro. In Sogni e valigie vi è la consapevolezza di dover lasciare la propria patria con il cuore pieno di nostalgia come tanti giovani concittadini poiché, come sottolinea nel testo Radici, ci sono “sparsi nel mondo braccia e cervelli”. L’autrice, con il suo linguaggio musicale e talora sofisticato, ci dimostra tutto il suo coraggio di “donna tra le donne” che realizza i propri sogni, quelli che custodiva nella valigia e che, giorno dopo giorno, diventano realtà. E nella realtà, come è giusto che sia, trova posto anche l’amore, quello vero. Così prendono forma versi che incantano e ci descrivono sere speciali, come quella evocata nella poesia Corpo e cuore: “ci cercherà nel buio anche la luna e farà di noi quel faro in mezzo al mare che illumina le navi tra le onde”. In alcune liriche, quali Di bellezza e d’incanto, l’autrice ci conduce nel suo paese, territorio del sud, e ci fa assaporare il piacere di una notte che sa di “estati sonnacchiose al canto di cicale”. Ed ecco che gli amanti si ritrovano sulla riva del mare dove forte è l’odore salmastro che li travolge, conducendoli nell’oblio.

Lucia Audia nasce in Germania da genitori calabresi. Da bambina rientra nella sua amata terra d’origine ed è lì che inizia il subbuglio emotivo. Si scopre amante della letteratura, Foscolo la sua più grande passione ma, ciò nonostante, intraprende studi tecnici come Ragioniere. Scrive per diverse antologie e alla sua poetica, spesso ritenuta neoclassica, di grande ricercatezza e stile, vengono attribuiti numerosi meriti. Oggi lavora a Milano, in un liceo.

 

 

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