Società

Cosa fa la Regione Sicilia per proteggere i siciliani?

Ci siamo chiesti in questi giorni se il Governatore Crocetta e i politici regionali abbiano previsto misure per contrastare eventuali pericoli di terrorismo. Forse sarebbe utile aprire un’unità di crisi. Il senso è quello di dire ai siciliani: stiamo verificando ogni ipotesi. Noi stiamo lavorando per voi. La sensazione invece è che Palermo stia sottovalutando il pericolo che ogni giorno corriamo.
In effetti non so cosa possa fare la Regione Siciliana, non credo moltissimo considerato il bilancio sempre più striminzito. Ma sarebbe molto interessante proporre  una legge che vada ad intaccare i privilegi dei politici e che si usino questi soldi per la sicurezza.
Una legge del tipo: tutti coloro che hanno un vitalizio, tutti coloro che percepiscono un’indennità (per attività politica) devono lasciare il 30% della loro indennità in un fondo speciale che serva a realizzare progetti sulla sicurezza.

Proporrei anche ai politici siciliani di intervenire su una corposa spending review che preveda una riduzione del 30% di parlamentari, un’eliminazione totale di auto blu e mille altri piccoli segnali.
Dunque cosa dobbiamo fare: risparmiare, gestire con cura i pochi danari a disposizione, abbattere gli sprechi e  pensare alla sicurezza dei siciliani. Io non credo che Roma abbia intuito il rischio che corriamo. Troppo ovattati i silenzi nei quali vivono i politici romani, troppo blindate le autovetture. Sono lontani dal popolo.
La Sicilia è a rischio terrorismo, lo dico per una questione geografica e chilometrica.  I terroristi sono a pochissimi chilometri dalle terre siciliane e io credo che se alla sicurezza della Sicilia non ci pensa lo stato centrale è necessario che ci pensi la Regione.
E pensarci con i soldi sottratti allo spreco e alla politica sarebbe bellissimo.

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