Il trucco per viaggiare gratis? Ecco qual è!
Low cost, last minute, formula roulette: tutti modi per viaggiare cercando di contenere i costi per un’avventura o un’esperienza lontano da casa.
In realtà c’è un altro modo, decisamente più originale e meno proibitivo, per compiere viaggi in ogni parte del globo ed in qualsiasi stagione: leggere.
Ebbene si. Leggere è come fare un lungo viaggio senza, peraltro, doverne subire tutte le controindicazioni: il fuso orario, il jet lag, la stanchezza fisica, la capacità di adattamento, l’organizzazione necessaria, lo stress della valigia.
Leggendo, invece, è possibile perdersi nel tempo senza sottostarvi obbligatoriamente: si smette quando si vuole e in un attimo si è di nuovo nel tempo e nella realtà che si erano lasciati.
Si può leggere comodamente sdraiati su un divano, o su una poltrona di una qualsiasi sala d’attesa, comunque evitando stanchezza fisica e sforzi.
L’unica forma di adattamento che il leggere ci richiede (si fa per dire!) è solo quella verso il genere letterario o lo stile narrativo cui siamo di fronte; richieste che, oltre a non comportare grossi sacrifici per il lettore, possono persino rivelarsi positive per la grande varietà e ricchezza in grado di offrire.
In ultimo, la lettura di un libro non necessita di grandi doti organizzative anzi, è sempre attuabile, in ogni momento.
I viaggi che si possono compiere attraverso il solo gesto del leggere consentono di conoscere mondi, culture, lingue esituazioni diverse: non è forse questo ciò che cerchiamo in un viaggio?
Si può viaggiare/leggere per noia, curiosità, per ricercare solitudine, o semplicemente per “staccare”: evadere è una delle possibilità che da sempre la letteratura offre al pubblico.
Nella lettura/viaggio ci si può emozionare, istruire, incuriosire, confrontare: non è questa esperienza da poco! E al ritorno si può essere arricchiti, diversi. L’avventura del libro/viaggio può segnarci indelebilmente: se nel chiudere un libro questo lascia qualcosa di forte in noi, allora il viaggio è davvero, profondamente, compiuto.
Moena Castellucci
L’aspetto interessante dell’articolo riguarda proprio i riferimenti letterari, mi ricorda un racconto di Pirandello (Il treno fischiò – mi pare) dove un uomo angosciato dalla vita riesce a fuggire dalla realtà con la fantasia.