“Mitoraj a Pompei” mostra
“TRACCE DI CULTURA”:
MOSTRA “MITRAJ A POMPEI” IGOR MITORAJ dal 15 maggio 2016-
All’8 gennaio 2017.
Una mostra a dir poco suggestiva si è inaugurata il 14 maggio alla presenza del Presidente Sergio Mattarella e del ministro ai beni culturali e al turismo Dario Franceschini, la mostra è “Mitoraj a Pompei”, dedicata all’arte del grande scultore polacco scomparso nel 2014 senza poter vedere realizzato il suo sogno, ovvero quello di esporre a Pompei. Ma ora questo sogno si è avverato e la mostra merita davvero una grande attenzione e apprezzamento. Dopo aver esposto nei mercati di Traiano a Roma e ai templi di Agrigento le opere di questo visionario dell’arte contemporanea arrivano a Pompei. Queste sue sculture così particolari rappresentate con la stessa drammaticità delle rovine pompeiane si fondono con la storia stessa che è a Pompei. Enormi volti, busti, statue, tutte costruite come se fossero ferite, mutilate, mozzate, lasciano senza fiato per la loro incredibile veridicità. La mostra infatti è proprio un dialogo tra queste enormi opere di Mitoraj e il sito archeologico. Le trenta opere disseminate tra gli scavi sono come dei sogni che sono all’improvviso calati su Pompei a raccontare la storia dell’uomo.
Nel tempio di Venere per esempio si trova il volto reclinato di Luci di Ara, nell’area della basilica si trova Icaro, tutto screpolato, ancora al foro si trova il centauro installato su un basamento già esistente, e ancora alle terme si trova Ikaria posta su una colonna.
Questi sono solo degli esempi di come sono state ben disseminate tra gli scavi le trenta opere di Mitoraj. Questi busti, volti, corpi, tutti in bronzo azzurrato o color ruggine si fondono con l’azzurro del cielo e il ruggine-marroncino del Vesuvio. Le opere di Mitoraj rappresentano la classicità che unisce archeologia e attualità; esse rappresentano l’ignoto, il mito dell’uomo. La meraviglia è data dalla loro enormità che appare ancor di più se si pensa alla già maestosità del luogo. Queste opere fondono il passato col presente-futuro, il divino con l’umano, citano il passato ma sono proiettate nell’arte contemporanea.
Mitoraj ha ripercorso così il cammino della storia, il paganesimo e la mitologia, il destino e la volontà umana e l’eleganza delle forme di queste opere enormi racchiudono in sé grandezza e fragilità dell’uomo. Lo scultore ha osato molto con queste opere ma fatto centro, ha vinto perché ha fuso insieme l’uomo con la storia. Ed è per questo che la mostra merita di essere apprezzata.
DANIELA MEROLA