Patti, terra dei miti
Patti, terra dei miti – (dal XV sec. a.C. al XX sec. d.C.)
di Nino Lo Iacono
ISBN: 978-88-9375-751-5
Formato: Rilegato
Genere: Saggi storici
Collana: Officina delle idee
Anno: 2018
Pagine: 304
Mancava un pezzo al quadro complessivo e alla visione di Nino Lo Iacono. Un incastro che doveva completare il mosaico. Conosco l’autore da anni, abbiamo affrontato assieme numerose pubblicazioni e tra un libro e un altro. Tra un editing e una grafica ogni tanto balenava il sogno. So che ama la sua terra ma prima di dare alle stampa questo volume “Patti, terra dei miti” non sapevo di quanto profondo fosse l’amore che lo lega alla Città.
Cosa accade in questo Volume?
Qui lo spettatore si deve sedere e assistere, direi incantato, alla narrazione degli eventi. Come in un teatro greco: Patti è proscenio e protagonista.
Diciamolo subito, qui si parla di Patti e della sua storia. Partiamo da epoche remote, da miti antichi, risaliamo ancora dalla preistoria fino al viaggio di Ulisse.
perché non farci trasportare dal sogno e immaginare che questa sia stata la località evocata da Omero?
Le coincidenze storiche sono numerose e anche i riferimenti filologici. Lo Iacono è appassionato, ma nei suoi percorsi segue sempre un filo logico e cerca di fornire pezze d’appoggio alla narrazione fin a farla diventare proposta razionale e fondata. In questo libro Troviamo il mito che abbraccia la storia di Patti. Un momento importante, una guida approfondita su Patti, la storia dei luoghi. C’è in questo libro e in questo progetto un disegno illuminato: la vocazione di Patti non può che essere turistica e questo libro è il modo migliore e più intenso per raccontare la storia di Patti.
La storia scorre, panta rei, ma nulla è perso adesso e le epoche si accavallano: la Villa Romana e il medioevo, ricordi e reperti bizantini fino ad abbracciare la storia più vicina. Insomma una visione complessiva, straordinaria, una dedica d’amore alla sua terra con uno studio appassionato, lungo e avvincente.
La storia ci tramanda che la Sicilia sia stata culla di popoli e dominazioni che hanno impresso in maniera indelebile la propria presenza nel territorio. Guardandosi intorno si scorgono in ogni contesto, anche nel più impensabile, resti che testimoniano un passato per certi versi anche doloroso (basti pensare alle tante guerre), ma comunque pregno di cultura in grado di arrivare sino a noi, uomini alle prese con le grandi rivoluzioni tecnologiche.
L’Autore unisce l’esigenza di raccontare a quella di trasmettere questo immenso bagaglio in un’opera scritta sì per i pattesi ma anche per quanti non hanno avuto ancora il piacere di giungere in questa terra e toccare con mano le bellezze paesaggistiche, storiche e artistiche che conserva.
In particolare, nel volume, ci si è focalizzati sul periodo che va dal XV sec. a.C. al XX sec. d.C. studiandolo con precisione senza però creare l’effetto “testo scolastico”, anzi, offrendo numerosi spunti di discussione e riflessione.
Il saggio affronta numerose tematiche spaziando dalla mitologia, agli eventi storici sino ad arrivare a descrivere il microcosmo della città di Patti. L’Autore ha svolto un accurato lavoro di ricerca bibliografica e d’immagini, queste ultime, foto d’epoca e moderne, rendono appieno sia l’intento dell’opera (celebrare il proprio territorio), sia forniscono un apparato concreto di riferimento. Guardare una foto è un po’ come essere in un determinato luogo, respirarlo. È un po’ come renderlo alla portata di tutti, concreto.
Trovare le fonti, però, non è stato affatto semplice. A questo proposito, sarebbe opportuno citare la prefazione all’opera scritta dall’autore stesso, il quale riguardo le fonti afferma che: “Il territorio di Patti presenta peculiarità orografiche, geografiche, toponomastiche ed emergenze archeologiche che quasi obbligano lo studioso ad approfondirne la sua storia attraverso la ricerca di fonti dirette e indirette. Notevoli sono i resti di civiltà che si sono susseguite, spesso sovrapponendosi, ma ancora chiaramente leggibili nelle ossidiane, nelle manipolazioni e adattamenti di grotte e pendii e nei resti ceramici, oltre che, ovviamente, nei giacimenti archeologici e nei sontuosi resti di edifici di tutte le epoche.
La stessa individuazione di popoli che alternativamente hanno abitato la Sicilia è stata e rimane un’impresa molto complessa, come ammette lo stesso Pietro Villari, studioso della materia, che ha evidenziato profonde divergenze fra gli storici antichi sulle identità delle popolazioni che invadono le terre dei Siculi.
Nemmeno gli studi più recenti sono riusciti a ricomporre i contrasti fra gli studiosi, che già nel periodo antico erano emersi.
Parimenti inutili sono sembrati gli stessi ritrovamenti di suppellettili e di corredi funerari a collocare utilmente nel tempo vicende ed etnie che, fino a oggi solo per supposizione, si sarebbero alternate in Sicilia, come se l’isola fosse stata completamente disabitata fino al XV sec. a.C.
In questa ricostruzione non ci aiutano le limitatissime fonti cartacee, lacunose e, come detto, spesso contraddittorie; né ci vengono incontro gli studi fatti dai grandi esperti che, soprattutto nel corso del XIX e del XX secolo, si sono dedicati con passione alla ricostruzione delle memorie siciliane.”
Quindi come affrontare la stesura di un’opera storica senza la base delle fonti? Ancora una volta è l’Autore stesso a rispondere a questo spontaneo quesito spiegando che moltissimi ritrovamenti sono stati celati e pone anche in luce come la stessa mitologia oltre a essere un piacevole racconto da ascoltare, si può rivelare un utilissimo e prezioso apparato di fonti. Nino Lo Iacono è “un autore in prima linea”, egli infatti non esita a scendere in campo, a compiere egli stesso studi e rilievi sul territorio, a trarre le sue conclusioni che racconta anche tra le pagine del suo saggio. Dopotutto anche le esperienze personali possono essere considerate fonti.
Da grande osservatore della realtà, l’Autore è mosso da una profonda curiosità e bisogno di conoscere, in primis, e dal desiderio di condividere con i lettori questi risultati. Il territorio nel quale si vive è parte di chi lo vive, un concetto diretto, semplice, che si respira pagina dopo pagina.
Sicuramente ciò che si apprezza dell’opera, esulando dal mero aspetto contenutistico, è lo stile dell’Autore, il quale non vuole fare sfoggio di cultura, anzi, rende il suo testo facilmente fruibile da parte di un pubblico eterogeneo e non di soli “addetti ai lavori”. La sua scrittura è semplice ma allo stesso tempo curata, fornisce tutti i dettagli essenziali per comprendere senza tediare il lettore o facendolo perdere nei meandri della prosa. È uno stile scorrevole dove coesistono descrizioni di luoghi e racconti storici, questi ultimi presentati quasi come se fossero romanzati, testimonianze e riferimenti all’antica lingua greca e latina.
Una piccola perla scritta da un uomo che ama il suo territorio e crede che debba essere valorizzato il più possibile.
Lo Iacono ha donato a Patti un testo straordinario. L’ho subito capito e da editore mi sono sentito onorato e presenteremo “Patti, terra dei miti” in ambito nazionale e internazionale.
Patti ha una grande storia, i nostri avi ci hanno consegnato un passato ricco di suggestioni e di memoria, accompagniamo allora questo testimone con la sensibilità che il nostro territorio merita.
Vorrei concludere dicendo che questi luoghi furono prede ambite: greci, romani, arabi, bizantini, normanni.
Tutti qui posarono lo sguardo. Perché?
Semplicemente qui ha sede la bellezza, l’amenità. Linee leggere disegnano l’orizzonte. Allora innamoriamoci anche noi di questo territorio, innamoriamoci ogni giorno e facciamo qualcosa per migliorarlo. Credo sia questo il messaggio profondo e remoto che Lo Iacono ci regala.
Gianfranco Natale
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Nino Lo Iacono nasce il 13 agosto 1949 a Patti (ME), città in cui vive e opera. Studioso della sua terra, ha già pubblicato Nauloco e Diana Facellina – Un’ipotesi sul territorio di Patti fra mitologia, storia e archeologia presentato, fra l’altro, nel 1998 all’Università di Marshall e in altre località del Minnesota (USA). Dal 2006 si occupa di narrativa con la pubblicazione di romanzi e poesie.