Perché la Germania sceglie il Nord Italia e non la Sicilia
Questa notizia mi ha molto colpito, la riprendo a distanza di qualche mese perché credo che la Sicilia debba riflettere su queste occasioni perse:
La multinazionale tedesca della grande distribuzione Aldi, aprirà i suoi primi 10 negozi in Lombardia e nel Nord Est e punta a 45 punti vendita nel Nord Italia entro la fine dell’anno. Sono già stati assunti 880 collaboratori e la prospettiva è di arrivare a oltre 1.500 assunzioni entro la fine dell’anno. In Italia apre a Bagnolo Mella (Brescia), Cantù (Como), Castellanza (Varese), Curno (Bergamo), Peschiera (Verona), Piacenza, Rovereto, San Donà di Piave, Spilimbergo (Pordenone), Trento. (Fonte: Corriere della sera).
Il Centro?
Niente, la Sicilia? Manco a parlarne. Come condannare una scelta del genere? Ferrovie al Sud? Una sola linea ferrata, il binario unico che inchioda il trasporto e lo rende lentissimo. Aeroporti? Pensate che nel corridoio che va da Messina a Milazzo, passando per Patti, Capo d’Orlando, S. Agata Militello e poi Cefalù e le isole Eolie. Una zona turistica di eccellenza, con una cultura nebroidea florida e secolare manca un aeroporto! Stiamo parlando di un bacino di più di un milione di abitanti. La Freccia rossa si ferma in Campania. Per arrivare a Palermo da Messina ci si accontenta di una tratta Palermo Messina di quasi 4 ore (col trenino).
In linea d’aria la distanza fra Messina e Palermo è di 192 chilometri.
Il tempo di percorrenza medio da Palermo Centrale a Messina Centrale è di 3 ore e 24 minuti (tradotto: appunto quasi 4 ore). Dove deve andare il Sud? In nessun posto. Se quello che ha, cioè il turismo non lo riesci a offrire perché mancano le infrastrutture.
Avete mai visto le autostrade che attraversano la Sicilia? Da Palermo a Catania e da Messina a Palermo? Un disastro. Davvero: incolonnamenti, deviazioni, semafori, lavori infiniti.
Il problema, a mio avviso, come al solito è politico, ma anche culturale. Politico perché non abbiamo referenti credibili e affidabili. Culturale perché siamo noi a scegliere le persone che ci rappresentano. Non mi interessa il colore della casacca, ma i valori che portano dentro. Ci sarà pure qualcuno in grado di “fare” in modo efficiente e onesto! La scelta dei politici è una scelta cruciale: un po’ come scegliere a chi affidare il tuo futuro.
Di questo parliamo: di infrastrutture, politiche agricole, turismo, strade, sanità.
Dunque vorrei leggere un articolo così:
Il Sud si dimostra un’eccellenza nel panorama nazionale, tanto che adesso le multinazionali tedesche stanno puntando su Palermo e Napoli. La Camorra e la Mafia sono state sconfitte: Reggio Calabria è un polo di ricerca di eccellenza.
Come è stato possibile tutto ciò?
I cittadini hanno scelto i politici, rinnovato la classe dirigente puntando sull’onestà. Denunciando la corruzione e rinnovando i vertici. Fatemi sognare, almeno fino alle prossime elezioni. Fatemi immaginare che sceglieremo in base a un criterio antico e sempre valido: le persone perbene esistono.
Gianfranco Natale
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