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Racconti di eroi di vita

Abbiamo già incontrato Michele Ventrone con il suo libro Azzurro come il cielo ma, oggi sono qui per intervistarlo su di un altro libro Racconti di eroi di vita, edito da Etabeta, sono quattro racconti scritti in periodi diversi. Storie dove i protagonisti con le loro esperienze ci illuminano su gli errori che si possono commettere valutando male le situazioni e le persone. Tutti e quattro i racconti hanno una morale che ci farebbe bene ricordare.

Ci spieghi, sommariamente, di cosa parlano i suoi racconti.  Sono, in totale, quattro racconti. Due di essi sono incentrati sulla fantascienza e raccontano le storie di extraterrestri venuti sulla Terra, non tanto per sottometterla, ma per portare aiuto contro altre forme di vita che stanno seminando terrore nello spazio conosciuto. Un altro racconto parla di un migrante che diviene un calciatore famoso. L’ultimo parla di un ciclista che, nonostante le tentazioni del doping, riesce comunque ad ottenere varie vittorie rimanendo fedele ai suoi ideali di onestà e magnanimità.

Esiste un filo conduttore fra questi quattro racconti? L’unico filo conduttore riguarda la morale. Tutti i racconti sono indipendenti l’uno dall’altro ma, più o meno, tutti vogliono mettere in evidenza che le problematiche del giorno d’oggi, possano essere risolte attraverso l’uso dell’intelligenza e delle virtù. L’obiettivo è stato quello di esaltarle e dimostrare che il mondo, oggi, ha bisogno della sua messa in pratica.

Quel è stato il suo personaggio favorito? Senz’altro ‘Il lupo delle Alpi’, il motivo è semplice, non solo perché è incentrato sul ciclismo (sport che io amo particolarmente) ma anche perché Dario rappresenta perfettamente chi avrei voluto essere: una persona onesta, corretta e che vince rispettando le regole senza mai esaltarsi troppo né abbattersi particolarmente. Quello che ho voluto mettere in evidenza è che questi grandi personaggi, definiti nel titolo “eroi”, commettono errori e hanno défaillance nel corso della vita.

Io li identificherei ‘come delle fiabe con una loro morale’, era questo il suo intento? Esattamente. Come già spiegato prima, i racconti sono indipendenti l’uno dall’altro e l’unico filo conduttore è la loro morale incentrata su valori che oggi, purtroppo, non sono più ostentati.

Il mio favorito è Il lupo delle Alpi perché credo, fermamente, che lo sport, fatto nel migliore dei modi, aiuti a formare la vita personale e sociale di ognuno di noi; lei, oltre ad essere un grande amante del calcio, pratica qualche sport? Ogni tanto vado in palestra ma non ne pratico qualcuno assiduamente, anche per mancanza di tempo libero, credo che sia importante fare sport, soprattutto per i bambini, li fa crescere fisicamente e li introduce nella società.

Due racconti parlano di extraterrestri, le piace il genere sci-fi? Non è proprio il mio genere preferito ma mi piace comunque. Mi ha permesso di esercitarmi e dimesticarmi con la fantasia. Ho anche voluto dare, attraverso questo genere, sensazioni nuove ai lettori, suspense e soprattutto stupore. Trovarsi a contatto con alieni non è proprio cosa di tutti i giorni!

Sta già lavorando ad un’altra opera? Certo. Si tratta di un’opera molto lunga sul calcio che resta il mio argomento preferito. Non voglio però anticiparvi niente anche per non rovinare la vostra curiosità. Purtroppo sono una persona scaramantica e finché non concluderò il libro, non voglio svelare nulla. Intanto godetevi questa mia opera. Grazie mille.

Anna Pizzini

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