Recensione “Armida” di Elvira Delmonaco Roll
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Approfondimenti sull’autore e sul Libro.
Dopo “L’ombra della Morgia” (2015) e “La Morgia indiscreta” (2017), Elvira
Delmonaco Roll chiude la trilogia dedicata alla Morgia con l’ultimo romanzo
intitolato “Armida”.
In questo intenso romanzo, ambientato nei primi anni del ‘900 ci viene
raccontata la storia di Armida, una giovane ragazza molto semplice, sensibile e
sotto alcuni aspetti anche molto innocente. La sua dolcezza dovrebbe suscitare
unicamente tenerezza in coloro che le stanno attorno. Eppure, fin dalla nascita
una strana caratteristica fa di lei una persona unica, che la rende diversa e
non ben vista da tutti gli abitanti del paese. In quell’epoca tanto antica e in
quel luogo ricco di storia e di credenze popolane, dove Armida era nata
cresciuta, infatti, non è stato semplice condurre la propria vita senza essere
continuamente giudicati a causa di quella misteriosa peculiarità. Anche la
scelta del nome, che la madre le diede appena nata, contribuì a gettare sulla
ragazzina un’ombra di diffidenza e negatività che la perseguiterà per tutta la
vita. Nonostante ciò, Armida cresce serena grazie all’amore della madre e
all’amicizia della cugina Leontina, la quale, al contrario di lei, appare
forte, audace e avventurosa. Quest’ultima, sin dalla tenera età, si prefissa
l’obiettivo di proteggere la fragile cuginetta dalle malelingue e dalla
cattiveria altrui.
Leontina, degna del nome che porta, è una sognatrice dallo spirito ribelle: il
suo desiderio più grande è quello di abbandonare al più presto il paese natio e
distaccarsi dalle vedute assai ristrette degli altri popolani, troppo
influenzati dal timore per l’ignoto, dal pregiudizio e dalla superstizione.
Tuttavia, la vita ha in serbo per le due bambine ben altri percorsi e le due si
troveranno a dover fronteggiare molteplici difficoltà e avversità. Saranno
costrette a rinunciare al mondo avventuroso e magico dell’infanzia per fare il
loro ingresso nella vita adulta, che riserva loro tanta amarezza, disillusione
e molte vicissitudini da dover affrontare e superare. Entrambe le cugine
verranno messe alla prova, ma la prova più ardua e difficile spetterà ad
Armida, che si ritrova imprigionata in un matrimonio che sembra non lasciarle
nessuna speranza. Ed è proprio in questo nuovo ambiente che lei forgerà il suo
carattere, la sua forza e la sua determinazione. La protagonista fin da piccola
ha sempre desiderato vivere una vita felice, libera e spensierata come quella
di una farfalla, ma trovandosi imprigionata in questo matrimonio, riuscirà mai
a trovare la libertà che ha sempre sognato?
La storia di Armida è affascinante e coinvolgente, sa di mistero e antichità,
ma anche di malinconia per le usanze di un tempo ormai andate perdute.
Erano tempi in cui i familiari si riunivano per raccontare storie e tramandare
il loro sapere, i paesani si conoscevano tutti, i bambini giocavano all’aperto
e avevano un maggiore senso dell’avventura e un amore e rispetto spontaneo nei
confronti della natura. Il progresso ha cancellato questo modo di concepire la
vita, potando via con sé alcuni aspetti molto chiusi che caratterizzano la
storia del romanzo e che a quei tempi erano capaci di influenzare negativamente
l’esistenza di alcuni individui, così come accade per la protagonista.
Sarebbe bello poter recuperare i valori positivi di unità, famiglia e
semplicità che si respirano tra le pagine di questo libro.
Il percorso di crescita della protagonista è costellato di tristezza,
disincanto e violenza, eppure è proprio il ricordo del passato ad aiutare la
protagonista a superare ogni avversità con coraggio e perseveranza.
L’opera è un esplicito grido a tutte le donne che ogni giorno vivono drammi
indescrivibili, spesso abbandonate e senza avere un minimo di aiuto o supporto.
E’ un romanzo per tutte quelle donne forti che hanno voglia di combattere, di
andare avanti e di usare la propria forza per distruggere tutta la negatività
che le circonda.
La scrittura fluida e curata dell’autrice, retta da un vocabolario ricco e
articolato, nonché da un ottimo ritmo narrativo che si mantiene costante per
tutta la storia, rendono la lettura piacevole e favoriscono l’immedesimazione
del lettore nelle vicende della protagonista. Le caratteristiche fisiche,
psicologiche e comportamentali dei personaggi sono delineate in modo
eccellente. I luoghi sono descritti con dovizia di particolari e anche con una
certa vena poetica che fa capire come l’autrice conosca benissimo “quell’angolo
nascosto nelle pieghe dell’Appennino molisano” in cui è ambientata la
storia.
Ed è altresì interessante notare l’abilità con cui la scrittrice riesce a
intrecciare le vicende della protagonista e dei suoi familiari con le
tradizioni secolari di quelle terre.
Benché, come già detto, si tratti del terzo volume di una trilogia, il romanzo
racconta una storia a sé stante che, pertanto, può essere seguita benissimo
anche senza aver già letto gli altri due volumi che la precedono.
Armida
di Elvira Delmonaco Roll
ISBN: 978-88-5516-019-3
Formato: Rilegato
Genere: Narrativa
Collana: Kimera
Anno: 2019
Pagine: 200
Disponibile anche in formato e-book
Nata a Napoli alla fine del Secondo conflitto mondiale, l’autrice ha trascorso un’infanzia ed una adolescenza felice in una famiglia amorevole, in un ambiente culturalmente ricco di stimoli che ha acuito la sua naturale curiosità per le culture straniere e i viaggi. Dopo la laurea, ha sposato un ingegnere americano e ha insegnato francese nella scuola superiore, dividendo il suo tempo tra i suoi molteplici impegni lavorativi e la famiglia. Oggi vive con suo marito e i suoi pastori tedeschi in una villa sul litorale casertano, ma passa molto del suo tempo in Molise in cui ha ambientato i suoi scritti. Ha scritto il libro di racconti L’Ombra della Morgia che nel 2015 ha presentato al Salone del libro di Torino e successivamente a Sanremo. Il suo secondo libro, il romanzo La Morgia Indiscreta ha partecipato , tra il 2017 e 2018, alle più importanti fiere e saloni del libro dalla Sicilia a Napoli, Roma, Firenze, Milano, Torino, Francoforte, Londra, New York. Nel maggio del 2018, ha pubblicato un suo racconto breve nella antologia Cartoline Dalla Terra Che Forse Esiste, a cura del filosofo Francesco Giampietri.
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