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Affido le lacrime al vento

Problemi di coppia visti come una marcata problematica sociale ma non insanabile se si va oltre stereotipi e preconcetti , di questo in breve – ma molto in breve – si occupa il nuovo romanzo di Maurizio Bianco: Affido le lacrime al vento, edito dalla casa editrice Kimerik. Una lettura che ci può solo arricchire e, forse, comprendere alcune questioni in maniera del tutto diversa.

Affido le lacrime al vento, la sua nuova creazione, di cosa parla? Il protagonista maschile Maximilian è un pittore maturo in crisi e in lotta col mondo in cui vive. La sua compagna di vita Carol è una persona focosa e determinata, il loro rapporto viene messo in crisi dall’arrivo della rock star Katiuscia, una vecchia fiamma del pittore. S’innesta un triangolo amoroso contrastante che finisce col trascinare i tre tra gelosie e rivolte verso diversi destini. Tuttavia alla fine in maniera imprevista Maximilian arriverà a scoprire l’amore e sentirlo come la più alta forma per conoscere se stessi.

Quanto tempo ha impiegato a scriverlo? Non molto perché la storia mi frullava in testa da qualche tempo. L’aspetto più impegnativo è stato invece capire con quale punto di vista avrei narrato la vicenda. Ho utilizzato, in seguito, un tono serio, scherzoso e ironico.

Da cosa è stato ispirato per la trama del romanzo? Volevo analizzare e spingere la mia osservazione su i motivi per cui la nostra società è ossessionata dal sesso. Sicuramente l’emancipazione sessuale ha avuto importanti risultati positivi come: la libertà, la ribellione dal puritanesimo, ma ha lasciato molti problemi irrisolti. L’importanza esagerata data alle prestazioni o performance, e la ricerca di un rapporto sessuale svincolato dal sentimento ci ha resi sotto certi aspetti più fragili. L’aspetto più curioso di questo costume sociale è che quanto più disponibile è diventato il rapporto sessuale tanto più si svuota del piacere. Esso finisce col distruggere quella stessa passione che vorrebbe esaltare. Alla fine le motivazioni che spingono a questo modello comportamentale credo siano la voglia di affermare la propria identità e uscir fuori dalla solitudine. Le coppie si uniscono con la speranza di trovare nel corpo dell’altro una certa vitalità. In realtà ciò che rende un incontro sessuale qualcosa di unico, io penso siano altri aspetti: l’intimità, l’affetto, l’abbraccio, le coccole , il donarsi all’altro, il non sapere dove e come andranno le cose, l’immaginazione. Credo che i giovani d’oggi questo fenomeno lo stiano comprendendo più dei giovani di ieri.

Chi è Maurizio Bianco? Ci parli un po’ di lei. Provengo da una famiglia di artisti, mio padre è un poeta e i miei fratelli degli apprezzati musicisti. Scrivo racconti da quando ero ragazzo e perfino all’università i miei compagni mi definivano il “Cellini” della letteratura per via della mia mania di cesellare i periodi sintattici. Dopo aver partecipato a diversi corsi di scrittura creativa, ho cominciato a promuovere diversi seminari e corsi di scrittura con l’intento di scoprire nuovi talenti ma soprattutto con l’obiettivo di promuovere e avvicinare i giovani alla letteratura. Ho esordito verso i vent’anni con dei racconti su varie riviste del settore poi con alcuni romanzi Emozioni nel 2002, Trilogy nel 2004 e Poesia d’Ottobre nel 2006 in cui indagavo gli anni ’70 la stagione degli “anni di piombo”. Tra i diversi racconti premiati, il più recente è l’ebook Strani Amori, finalista al premio internazionale Jacques Prevert 2014. Oltre a scrivere mi piace dipingere, suonare… quando mi capita.

Cosa ama leggere? Leggo un po’ di tutto ma soprattutto narrativa italiana e anglosassone.

Ha nel cassetto un sogno, un progetto che ancora non ha realizzato? Mi piacerebbe poter pubblicare Affido le lacrime al vento anche in altri paesi, perché sento la problematica sollevata come un fenomeno sociale  che colpisce un po’ tutto l’occidente.

 

Anna Pizzini

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