La crisi Russo-Ucraina può essere l’inizio di un’era senza idrocarburi
L’Italia si è scoperta dipendente e fragile, dipendente dal gas russo e fragile nelle decisioni politiche. Questa crisi può avviare una riflessione sul futuro energetico del Paese. L’Italia può intraprendere un cammino definitivo verso le fonti di energia rinnovabile. Solare in primis.
Sarebbe necessario una sorta di BONUS 110% per tutte le abitazioni che si dotano di pannelli solari. Immaginatevi una distesa infinita di pannelli fotovoltaici. Forse non raggiungeremmo l’affrancamento dagli idrocarburi, ma sarebbe una spinta decisiva perso una politica più libera dalle influenze del petrolio e del gas. Potremmo essere un esempio per l’Europa intera.
Riflettiamo sui dati pubblicati da Greenreport.it
L’energia del sole non ha mai brillato tanto nelle reti elettriche d’Europa, tanto che per la prima volta i pannelli solari hanno garantito il 10% della produzione di elettricità nell’Ue a 27 a giugno e luglio di quest’anno – i medi di punta per la produzione fotovoltaica –, per un totale di 39 TWh. Tuttavia, a dimostrare quanta strada resti ancora da fare per un pieno sviluppo di quella che sarà una delle principali fonti rinnovabili nel Vecchio continente, nello stesso periodo le centrali elettriche alimentate a carbone – il più inquinante e climalterante dei combustibili fossili – hanno generato il 14% dell’elettricità europea (58 TWh). I dati messi in fila dal think tank Ember restano comunque incoraggianti per il comparto fotovoltaico. Sette paesi europei hanno generato oltre il 13% della loro elettricità dai pannelli solari nel giugno-luglio 2021 – Paesi Bassi (17%), Germania (17%), Spagna (16%), Grecia (13%) e Italia (13%) –, mentre sono otto gli Stati che hanno stabilito un nuovo record per il solare durante il picco estivo di quest’anno: Estonia, Germania, Ungheria, Lituania, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo e Spagna.
Le leve del potere di Putin sono prima di tutto il prezzo del gas e del petrolio e in seconda istanza la capacità di gestire tutti gli apparati russi.
Per quanto riguarda la prima “leva” la tensione ha naturalmente fatto lievitare il prezzo del gas e miliardi di dollari sono transitati nelle casse della Russia. Sulla seconda leva c’è poco da aggiungere: il regime di Putin non prevede opposizioni e neanche rallentamenti. La sua volontà è la volontà della Russia e dell’intero popolo (sic).
Il prezzo degli idrocarburi è stato deciso dalle tensioni politiche e come in una corsa pericolosa, la stessa crisi politica ha aumentato a sua volta il prezzo degli idrocarburi (Gas e Petrolio).
Io non credo in una via veloce per superare questa crisi: non esiste il carbone pulito e non esistono centrali nucleari inoffensive.
Come spesso accade piccoli gesti possono rappresentare la vera svolta e la moltiplicazione dei pannelli solari potrebbe dare una spinta decisa verso una vera rivoluzione sociale e politica.
Lo Stato italiano per raffreddare le bollette ha messo sul piatto miliardi di eruo, ma sono stati praticamente sprecati, diciamocelo sono interventi una tantum e non sono serviti a risolvere il problema. Questi stessi soldi sarebbero stati un investimento se il Governo avesse deciso di contribuire in modo importante alla realizzazione da parte di aziende e cittadini di centinaia di migliaia di micro centrali solari.
Mi immagino pannelli solari ovunque e in un territorio come l’Italia irradiato in modo straordinario è davvero incredibile che ancora non si faccia.
Gianfranco Natale
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