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L’assenza del tempo

Marilena Parente è autrice di una raccolta di poesie che prende il nome di L’assenza del tempo, edita dalla casa editrice Kimerik. La poetessa ci parla della condizione umana al tempo di internet che “se da un lato ci consente di essere costantemente connessi con ogni persona del pianeta dall’altro aumenta la solitudine dei singoli individui. La poesia vuole essere, per Marilena Parente, un modo di far rivivere e di portare in evidenza la nostra anima, il nostro mondo interiore. Il linguaggio deve poter rappresentare la porta di comunicazione tra noi stessi ed il mondo.

Come nasce la raccolta di poesie “L’assenza del tempo? Si tratta di una raccolta costruita in tempi relativamente brevi, che dà voce ad una serie di stati d’animo, emozioni e riflessioni solo in apparenza privi di concatenazione.  Le poesie rispecchiano una visione unitaria e organica  della condizione umana, sullo sfondo di una società ipertecnologica che ne amplifica, purtroppo, l’omologazione e l’isolamento. Il filo rosso che lega i componimenti è quello del ricordo, in grado di annullare la distinzione, sul piano psichico, tra passato, presente e futuro, e di dar vita, attraverso il potere simbolico, metaforizzante del segno poetico, ad una “rinascita” interiore, a una sorta di catarsi.

Cosa la spinge verso la poesia? L’urgenza di dar voce all’aspetto creativo della mia anima, mediante codici comunicativi non usuali, che abbiano il potere di rigenerarmi, di farmi riacquisire una forma di libertà espressiva, in grado di sottrarmi e, mi auguro, di sottrarre all’attuale impoverimento del linguaggio (e, in ultima analisi, del pensiero).

Come nascono i suoi componimenti, in un momento particolare della giornata oppure sopraggiungono all’improvviso? Sopraggiungono all’improvviso e seguono un andamento discontinuo. Non è raro che io scriva versi ascoltando della musica.

Cosa intende per “male di vivere”, fa parte della sua vita? Sicuramente. Si fonda sulla riflessione, sulla percezione della noia, del vuoto, dell’assenza di un significato stabile e totalizzante dell’esistenza , sulla consapevolezza dell’ inevitabilità del dolore e della morte; di conseguenza, credo che il “mal di vivere”  possa interessare e coinvolgere, in forme molteplici e svariate, l’essere umano in quanto tale.  L’interiorità umana è ricca di contraddizioni e di significati nascosti, è, come dire, complessa e mai definitiva. Siamo in un’epoca che amplifica enormemente la volontà di potenza degli individui, dominati dal pensiero utilitaristico, ma quello che rimane, in realtà, è una forma di fragilità, di impotenza, calata in una dimensione ” cosmica”  (da sempre misteriosa e inaccessibile).

Se si potesse scegliere: quale pubblico vorrebbe per il suo libro? Sinceramente, non amo le categorizzazioni. Ad ogni modo, sceglierei un tipo di pubblico che, semplicemente, potesse apprezzare le mie poesie, provando emozioni e predisponendosi, in qualche modo, ad una forma di riflessione.

Il suo poeta preferito? Giacomo Leopardi, ben lontano dal querulo pessimismo che la tradizione e il senso comune sono soliti attribuire alla sua poesia.

Esiste già un progetto editoriale per il prossimo futuro? Al momento, non potrei parlare propriamente di progetto editoriale. La mia scrittura non segue un andamento lineare e il tempo a disposizione non è poi così tanto. Ad ogni modo, sto pensando alla possibile pubblicazione di un racconto inedito scritto in gioventù, al quale sono particolarmente “affezionata”. Ma non voglio dire altro in merito …

Anna Pizzini

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