Le scelte europee

O si fa l’Europa o l’Europa morirà

Si riuniscono i grandi d’Europa e non decidono. Non possono rispondere al problema dell’invasione di extracomunitari, di questo si parla, di una vera e propria invasione. A costo di apparire demagogo, la verità è più semplice dei nostri politici.
Se i politici non trattano la questione per quello che è (un problema da gestire con nuovi strumenti) il razzismo becero e xenofobo prenderà il sopravvento.

In Europa non vogliono migliaia e migliaia di extracomunitari. Punto.
L’europa è nata per scopi commerciali ed economici e dunque non ha gli strumenti per rispondere a questo problema. Non si è dotata di guardie di frontiera, non ha un esercito unico, non ha politica estera. Se attendete decisioni dai vertici europei sappiate che non arriveranno. Ciascuno ha un obiettivo nazionale e l’unione di obiettivi diversi da inseguire porterà alla destrutturazione dell’Europa. Meglio chiuderla questa Europa dei mercanti e della finanza. Certamente l’unione europea così come è costruita non sopravviverà ai problemi che la storia ci sottoporrà.
C’è una soluzione, tutti lo sanno: è il momento dei grandi stravolgimenti e dei grandi cambiamenti. Se volete salvare l’Europa è questo il momento: un solo esercito, una sola arma di frontiera che coordini gli sbarchi, i clandestini, i rimpatri.
Qui l’europa non può più cavarsela con un piccolo compromesso riduttivo: facciamo poco per non far sapere a tutti che non esistiamo.
Adesso l’Europa se vuole esistere e diventare matura deve fare le grandi riforme istituzionali, politiche e sociali.
Basta con la moneta finta chiamata Euro.
E’ vero o non è vero che in fondo lo spread altro non è che unità di misura del “valore” nazionale? Potremmo addirittura dire che è quasi una moneta nazionale.
In questi decenni abbiamo parlato di debiti, soldi, mercati, percentuali e inflazione.
Si è mai parlato di scuola, sanità, sicurezza?
Adesso la svolta: o si fa l’Europa o l’Europa (purtroppo) morirà.

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