No al nucleare
Credo accada a tutti in questi giorni, accade cioè che qualsiasi cosa si faccia il pensiero va al Giappone, all’immane disastro. Ci si sente piccoli innanzi al pensiero di quanto sia forte la forza degli eventi. La natura è poderosa, struggente e a volte indifferente.
Eppure la tragedia che rischia di scatenarsi non è solo un fatto naturale.
Il terremoto e il maremoto appartengono alle cose della Natura. Un sortilegio arcano, il gigante si muove sotto e noi formiche minuscole nulla possiamo fare se non pregare e sperare in una sorte migliore.
Ma attenzione, c’è un altro fatto e cioè il rischio nucleare. Quello non è affatto naturale e appartiene alle cose dell’uomo. Ci si può girare attorno, ma io sono fermamente convinto che in Italia questa fase ogni progetto sul nucleare deve essere abbandonato.
Quando qualcuno mi dice, ma come scelte strategiche e fondamentali non si prendono in un momento come questo, si deve essere razionali e bla bla bla.
Negativo: io sono contrario perché l’uomo non è fatto solo di ragione. Diamo spazio allo spirito e alle emozioni. Diamo corpo alle paure e ai silenzi delle nostre anime. Rispettiamole le paure perché solo così le potremo un domani superare.
In questa fase è come minimo elementare che una scelta oculata non può appunto prescindere dal malessere e dalla paura che tutti noi proviamo.
E’ l’ora che i nostri politici si mettano al lavoro seriamente e facciano cose utili al bene comune e la smettano di pensare ai loro interessi, in Italia siamo davvero stanchi dei questi sfacciati spendaccioni e banali arrivisti di quarta categoria.