Recensione del libro “I nove custodi del sepolcro”
PENSARE PAROLE”: recensione libro per martedì 21 aprile 2015
“I NOVE CUSTODI DEL SEPOLCRO” di Martin Rua;
E’ uscito il 9 aprile l’ultimo romanzo dello scrittore napoletano Martin Rua “I nove custodi del sepolcro”, terzo romanzo della “Parthenope trilogy” che conclude le avventure del suo protagonista Lorenzo Aragona. I primi due romanzi della trilogia sono “ le nove chiavi dell’antiquario”e “la cattedrale dei nove specchi” sempre editi da Newton Compton. Il numero nove è la chiave di lettura di tutta la trilogia, il nove è il numero della reincarnazione, il simbolo della realizzazione del cammino evolutivo, quindi è assolutamente esplicativo delle avventure tra mistery e esoterismo di Lorenzo Aragona. “I nove custodi del sepolcro”ha una trama intensissima di accadimenti e ha come sfondo storico la Napoli sotterranea con tutti i suoi misteri. L’archeologo Nico Valenti Albani fa una scoperta risalente al primo secolo avanti Cristo e questa scoperta è avvenuta in una caverna di tufo ai piedi del monte Echia, oggi trasformato in un garage in via Chiatamone; un pavimento a mosaico, una scala e una porta di bronzo dove al centro c’è una sirena con una antica iscrizione, questa è la scoperta. Intanto nell’isola di Malta un uomo fugge nelle stradine de La Valletta: è impaurito perché ha commesso un errore, ha raccontato alla persona sbagliata di essere in possesso di un prezioso reperto. Lorenzo Aragona compare a questo punto della storia trovandosi a Santorini con sua moglie Artemis sullo yacht di un miliardario russo, Viktor Babikov, famoso collezionista di opere d’arte che ha invitato Aragona e sua moglie per chiedere loro una consulenza su un antico manufatto con una iscrizione in greco antico. Babikov lo ha acquistato da un mercante maltese poi all’improvviso scomparso. Lorenzo conosce bene il venditore: è Sante Spiteri, un suo amico. Ma che fine avrà fatto? E perché fuggiva? Inizia così una caccia al tesoro che porta Aragona a indagare di nuovo sulle radici della città di Napoli fino a calarsi nel mare per risolvere questo oscuro enigma. Il romanzo, come è nello stile di Martin Rua, è di avventura e mistero, ricco di spunti storici e riflessioni che il lettore può fare, una sorta di romanzo “visivo” e “cinematografico” tanto è potente nella sua descrizione della storia. Martin Rua è veramente ben preparato sui temi da lui trattati nel romanzo e questo ovviamente rende il racconto “vivo”, unendo la trama di fantasia alla passione che l’autore ha per la città di Napoli e per la sua storia millenaria, città che conserva ancora misteri, culti e riti precristiani, una Napoli esoterica piena di segreti e luoghi carichi di premonizioni. E’ proprio nel mare che il protagonista Aragona risolverà l’enigma. Un bel romanzo d’avventura che appassionerà i cultori del genere e di chi ha già letto i due precedenti romanzi della trilogia, un romanzo che parla di misteri portati alla luce nel presente carichi del loro passato sconosciuto. Questo è il punto di forza del romanzo, il cammino, l’indagine di Aragona alla scoperta e allo svelamento di questi misteri. Un giallo con punte di esoterismo ma che ha in sé anche una dose di ironia che lo rende leggero e appassionante al tempo stesso.
DANIELA MEROLA