Recensione del libro “Non mi piaci ma ti amo”
“PENSARE PAROLE”: recensione libro per martedì 7 aprile 2015;
“NON MI PIACI MA TI AMO” di Cecile Bertod;
Bel romanzo questo di Cecile Bertod con una storia romantica del genere “chick-lit”. La Bertod è una esordiente nell’editoria cartacea con Newton Compton, che è passata dal self-publishing ad una importante casa editrice. “Non mi piaci ma ti amo” è un romanzo scritto bene nonostante la trama pecchi un po’ di scontatezza. E’ la storia di Thomas e Sandy che sono l’opposto l’uno dell’altra, lui nobile e ricco, lei di semplici origini irlandesi; li unisce solo l’amicizia tra le due famiglie perché tra di loro non si sopportano. Ogni anno si ritrovano a trascorrere le vacanze estive a Garden House, la bellissima residenza dei Clark; ma Sandy non ama stare lì perché odia Thomas, i suoi amici, il suo stile di vita, tutto insomma di lui. Passano gli anni e i due si perdono di vista finchè alla morte del nonno di Thomas, all’apertura del testamento, Thomas si trova costretto ad accettare un obbligo dal nonno per entrare in possesso della sua eredità: dovrà prima sposarsi e poi avrà tutti i beni del nonno. E con chi si deve sposare? Proprio con Sandy Price. Questo è stato lo scherzetto del nonno di Thomas. Ma lui non ci sta, non vede Sandy da almeno cinque anni e poi non la regge. Decide così di contattarla per dissuaderla dal proposito del nonno convinto che lei sia d’accordo. Ed invece Sandy sta attraversando un brutto periodo finanziario, sta per perdere l’anticipo che aveva versato per comprarsi e gestire un piccolo bistrot, non avendo più soldi per pagare il restante debito. A questo intento del nonno di Thomas lei accetta. Sarà tutta una finzione perché i due si odiano ma almeno possono esaudire i propri desideri e così a malincuore accettano entrambi. Ma, scontato ma inevitabile, qualcosa accadrà e tutto cambierà. Il romanzo è molto incentrato su Sandy, su tutto ciò che lei prova e decide, mentre Thomas è un po’ defilato, descritto bene solo nella seconda parte del romanzo e questo non giova al racconto. Poi all’improvviso nella seconda parte c’è una accelerata della storia che condensa il riavvicinamento dei due e il perché di quella scelta del nonno di lui. Il tutto un po’ troppo frettolosamente. Pur tuttavia il romanzo è gradevole. Il talento di Cecile Bertod è indubbio, la sua scrittura conquista per la vastità del vocabolario usato e per la descrizione minuziosa di tutti gli avvenimenti. Il finale è un po’ lasciato andare, troppo veloce e sbrigativo sui sentimenti dei protagonisti Thomas e Sandy.
DANIELA MEROLA